Slavina a Campo Imperatore, due morti

Una domenica tragica per le montagne abruzzesi con due escursionisti romani morti sul Gran Sasso a causa di una slavina che si è staccata da un costone di Campo Imperatore. I due, Francesca Laera, architetto 35enne, e Franco Mataloni, impiegato 48enne, stavano percorrendo a piedi il sentiero estivo in direzione del Corno Grande, insieme ad un terzo alpinista, Antonio Leone rimasto fortunatamente illeso. Un’escursione decisamente proibitiva, a causa delle difficoltà di visibilità e per l’intensità del vento che, oggi oltre quota 2000 soffiava anche a 130 km orari. Le condizioni del tempo erano proibitive ed era alto il pericolo valanghe. E' rimasto inascoltato l'allarme segnalato dal personale del Centro Turistico che ha sconsigliato di uscire i tre escursionisti. Anche il Corpo
forestale dello Stato aveva segnalato il pericolo valanghe. Il problema maggiore per gli escursionisti è stato la consistenza della neve, in una domenica che ha registrato altre due slavine. Nella giornata di oggi, oltre alla valanga del Gran sasso, si sono verificate altre due slavine, una a Pescasseroli e l’altra a Roccaraso dove un uomo e una donna di origine partenopea sono stati recuperati sotto il manto nevoso. L’uomo, Umberto Alberti, ferito alla clavicola, è attualmente ricoverato all’Ospedale di Castel di Sangro. I tre escursionisti romani, tutti iscritti al Cai, si erano messi in cammino, piccozza e ramponi, e stavano percorrendo un tratto innevato nei pressi dell’Osservatorio astronomico e del rifugio Duca degli Abruzzi. La valanga si è formata tra Monte Aquila e Monte Portella, con un fronte di 150 emtri è partita da 2.400 metri di altezza ed è arrivata fino a 2.100, trascinando i tre a valle. Solo Antonio Leone, è riuscito ad uscire dalla neve e a mettersi in salvo per chiedere aiuto. Immediatamente si è mobilitato il personale del soccorso alpino che stava conducendo un esercitazione nel vicino Monte Cristo. Alle operazioni hanno preso parte anche la Guardia di Finanza, il Cai, Polizia e Carabinieri e il Corpo Forestale, mobilitato con 18 uomini. Il fatto si è verificato intorno alle 13. A rendere più difficili le operazioni di recupero, il fatto che i due erano sprovvisti del sistema di ricognizione Arva. Il cadavere della donna è stato ritrovato verso le 16 con l’aiuto delle unità cinofile, l’uomo ‘ il cui corpo era rimasto piu’ in profondità ‘ e’ stato ritrovato grazie alle operazioni di sondaggio. A provocare la valanga, secondo il soccorritori, è stato il peso stesso degli escursionisti che avrebbe rotto i legami tra gli strati di neve fresca, caduta negli ultimi giorni e quella più in profondità. Le operazioni di soccorso sono state rese ancora più difficili a causa del freddo. Resta alto l’allarme valanghe su tutto l’Appennino centrale. La Forestale, nel pomeriggio ha diramato un comunicato per consigliare a tutti gli escursionisti nonché alle amministrazioni e agli enti locali di consultare quotidianamente i bollettini meteonivologici. Sono quarantatre le vittime sulle montagne abruzzesi negli ultimi cinque anni. Nei giorni scorsi, l’escursionista teramana Valeria Rosini, di 24 anni, è morta all’ospedale dell’Aquila dopo essere caduta in un diriupo sul Gran Sasso a Santo Stefano. La ragazza è deceduta all’ospedale di San Salvatore dopo aver lottato per settimane tra la vita e la morte


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