Misteri aquilani: il G8 a L’Aquila l’hanno voluto i Rosacroce

- di Sante Acitelli - Riprendo e propongo un articolo di Sigismondo Panvini tratto da ItaliaInformazioni.com; si tratta di un articolo circa il libro di Dan Brown “Il simbolo perduto”  è incentrato infatti sulla massoneria ed è ambientato a Washington, città pervasa di simboli massonici,  proprio come L’Aquila.

Perché mai – scrive Panvini –  il recente G8 è stato tenuto a L’Aquila? Esistono della ragioni occulte dietro la scelta del capoluogo abruzzese quale sede del summit internazionale degli 8 grandi del mondo? L’area di L’Aquila era sacra, probabilmente fin dalla fine del Pleistocene. L’Aquila si trova intorno ai 42° di latitudine, proprio dove vi è uno dei più importanti nodi magnetici terrestri. Una delle linee che lo attraversa parte da Giza (Egitto) , passa per Castel del Monte in Puglia (dove Federico II – il fondatore di Aquila – ha edificato il suo castello ottagonale), attraversa il Gran Sasso (sede dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare), prosegue per Chartres (grande cattedrale gotica) e Stonehenge fino ad arrivare a Terranova. La zona fu abitata durante il Neolitico dalla tribù di Liburni una popolazione di ceppo Cro-Magnon originaria dell’area adriatica dell’Istria e della Dalmazia, che ha popolato anche la costa italiana fino alla Puglia prima di cedere il passo ad altri popoli di stirpe indoeuropea. Il loro nome originario era Libui chiamati Libu dagli Egizi. Essi facevano parte dei cosiddetti popoli del mare, una lega che invase l’Egitto intorno al 1750 AC stabilendovisi e governando il basso Egitto da una città chiamata Avaris. Il fondatore della città di L’Aquila, come è noto fu Federico II re di Sicilia, ultimo re latino di Gerusalemme, imperatore del Sacro Romano Impero. Federico II nel 1233, decise di costruire l’Aquila ad immagine di Gerusalemme  “come simbolo del suo governo universale, ‘per regnare sul piano esoterico e temporale grazie alla realizzazione della Grande Opera’. Il simbolismo che ne è derivato, è confluito integralmente nell’Esoterismo e nella Massoneria. La similitudine con Gerusalemme risiede nell’orientamento dell’impianto urbanistico della città lungo una direttrice che ha origine sul Monte degli Ulivi, attraversa per lungo il tempio di Salomone , forma l’arteria principale di Gerusalemme e punta diritta verso Aquila (la “Nuova Gerusalemme” voluta da Federico II) per poi in appresso attraversare una località nei pressi di Toronto, dove nacque la massoneria del nuovo continente. ed una australiana denominate “King Stone” (Pietra del Re).   L’Aquila fu edificata non solo secondo la pianta di Gerusalemme, ma con la disposizione dei principali monumenti sacri volti a ridisegnare in terra la costellazione della costellazione dell’Aquila. La corrispondenza è stupefacente, la costellazione si specchia sulla città, e le sei stelle principali combaciano perfettamente con le cinque chiese più importanti e la Fontana delle 99 cannelle. Il filo invisibile che congiunge L’Aquila a Gerusalemme è legato al timone dalle otto braccia, significativo riferimento al numero che indusse Federico II di Svevia ad applicarlo nelle sue costruzioni. Al timone della barca c’è una giovenca rossa che la manovra attraverso una ruota con otto raggi verso un “nuovo mondo”, rigenerato su cui svetta radiosa, imperiale, Aquila; la costellazione Aquila, la stella e segna l’approdo della linea spirituale e messianica, un attracco catartico della giovane sacra vacca rossa. Anche le misure architettoniche del Tempio di Salomone a Gerusalemme, erano ricavate da un codice cosmico trasformato in rapporti geometrici e proporzioni. Il tempio, quindi, era il compendio dell’edificio iniziatico, anzi era esso stesso una forma di iniziazione, grazie ai misteriosi contenuti simbolici, la valenza cosmica, l’espressione di potenza, l’aspirazione di rigenerazione e di salvezza. Il tempio era un libro di pietra, il luogo di conservazione dei codici di interpretazione biblica sigillati all’interno dell’arca, assolvendo allo stesso ruolo del complesso delle piramidi d’Egitto nonchè per la celebrazione di riti antichissimi di fertilità, e creazione dell’uomo. Esso era un ricevitore capace di captare la potenza e l’energia dell’universo. E non solo. L’edificio attraverso l’appropriato utilizzo dei materiali edilizi e la loro corretta disposizione, accostamento e decorazione, dalla pietra al mattone e al vetro, per mezzo di disegni evocatori con simboli magici, diventava capace di amplificare le reti fittissime di correnti energetiche che percorrono la Terra,trasferendole agli uomini.
Il Tempio di Salomone era la riproduzione di quello dedicato a Iside in Egitto, il quale a sua volta era la copia di quello consacrato a Ishtar e a Ur in Sumeria; ne aveva le stesse arcane funzioni e i medesimi significati simbolici. Il tempio, con i suoi misteriosi rituali, era stato eretto a culto della Madre Terra e del Tempo, la cui rappresentazione numerica è il NOVE. Non casuale appare il nome dato al convegno delle superpotenze mondiali “Dalla Maddalena a L’Aquila” con un chiaro richiamo Leonardesco (il cenacolo) ed ad un epigono del genio proveniente da Vinci: l’inventore Nicola Tesla ,scopritore della possibilità di creare terremoti. Il richiamo Leonardesco rimanda alla figura di Giovanni Evangelista che chiude il tempo, così come Giovanni il battezzatore l’aveva aperto. Ciò significa che l’intera impalcatura sociale il cui equilibrio era stato fondato sulla religione e sulla legge deve a questo punto vacillare. Deve essere ridotto in modo considerevole il numero degli abitanti del pianeta. Questo presuppone una vasta ecatombe cui seguirà un nuovo inizio. Ecco il significato della scelta di Aquila terremotata e semideserta quale sede dell’importante incontro dei giorni scorsi. Ma c’è di più. Lo spaventoso cataclisma che ha interessato l’area potrebbe essere stato portato a termine proprio per lanciare tale messaggio, sia utilizzando una tecnologia segreta messa a punto da Tesla o quella dei laboratori di fisica nucleare più grandi al mondo ,come è noto situati nelle viscere della terra poco distante dai luoghi del sisma. Non tutti poi sanno che è partito l’11 settembre 2006 (data simbolica) dall’acceleratore del Cern di Ginevra, il fascio di neutrini diretti verso i laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (http://www.lngs.infn.it/) del Gran Sasso d’Italia. Hanno impiegato 2,5 millisecondi, viaggiando in linea retta tra la città elvetica ed i laboratori del Gran Sasso per raggiungere il gigantesco rilevatore Opera, distante ben 732 km. I neutrini sono le particelle elementari più difficili da studiare, ma il loro ruolo è fondamentale per la comprensione della natura sia su scala microcosmica sia su scala cosmica. La teoria attuale delle particelle elementari è basata sull’ipotesi che tutti i neutrini abbiano massa nulla. La ricerca sarebbe in grado di generare nuovi tipi umani grazie ad un trasferimento particolare di energia termica.

Un ultimo richiamo simbolico: Il G8 richiama alla mente i capi degli otto grandi ordini mondiali della cavalleria che in Pactio Secreta (Patto Segreto) una Tavola Rotonda della Cavalleria mondiale allora composta da Templari, Ospedalieri, Teutonici, Fàlas saraceni, Turchi, Batinyah (Assassini o Hassaniti), Rabiti di Spagna chiamarono nel 1228 a S. Giovanni d’Acri Federico II (ed i suoi discendenti) alla suprema carica di imperatore del mondo, di un mondo senza conflitti e senza gerarchie religiose.

cifone

 



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