Slavina mortale, la Forestale farà verifiche a tutto campo sull’area della tragedia

Ci sono sviluppi nell’indagine che sulla tragedia a Campo Imperatore nella quale, un paio di settimane fa, fu travolto e ucciso da una valanga il giovane medico Mario Celli che stava facendo un fuoripista in località Scontrone. Sulla dinamica, sulla quale ha indagato la squadra Mobile, non sembrano esserci particolari dubbi. La Procura, però, secondo quanto si è appreso, ha deciso anche di investigare su alcuni aspetti di quelle piste, l’ipotetica pericolosità, la presenza di cartelli nei posti opportuni e tutto quanto gira intorno agli impianti. Insomma una valutazione di più ampio respiro che prescinderebbe dal grave fatto di cronaca anche se avviata in seguito a quella tragedia. Le indagini sono state affidate al Corpo Forestale che inizieranno i loro accertamenti tra qualche giorno. Un’iniziativa che non sorprende visto che era stata informalmente accennata dal magistrato che detiene l’indagine. La morte di Mario Celli, esperto sciatore e snowboardista, ha destato commozione in tutta la città anche perché si era creduto di poterla scongiurare. Infatti i soccorsi di polizia, guardie municipali, 118, soccorso alpino, guide alpine, vigili del fuoco e volontari furono rapidissimi e il giovane fu tirato fuori dalla coltre nevosa dopo l’iniziale primo intervento del fratello di Celli che aveva già identificato il luogo dove si trovava. Fu trasportato in elicottero nell’ospedale Mazzini di Teramo più attrezzato per le terapie adatte in questo caso. Fu rianimato grazie alla macchina in dotazione al servizio di emodinamica. Per alcune ore si pensò che il peggio fosse passato ma quando la sedazione fu tolta il giovane andò in coma irreversibile. I medici teramani lo tennero in vita solo grazie ai macchinari nella speranza che si verificasse il miracolo. La scomparsa del giovane ha riaperto il discorso sulla sicurezza in montagna anche attraverso un’ordinanza comunale di divieto dei fuoripista

- da Il Centro -
 



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