Casette di legno, il Comune non intende abbassare la guardia

La macchina dei controlli è ormai in moto. Verifiche incrociate e sopralluoghi per scovare i furbetti. Il Comune non intende abbassare la guardia, né fare sconti ai proprietari delle «casette» sorte dopo il terremoto, che non sono in regola con la delibera 58. All’annuncio del vicesindaco Nicola Trifuoggi del «pugno duro contro l’abusivismo» fanno seguito le dichiarazioni del primo cittadino, Massimo Cialente: «La normativa è chiara», afferma. «Le casette realizzate in via provvisoria, dopo il terremoto, anche su terreni non edificabili, vanno rimosse o demolite nel momento in cui viene riparata, e quindi torna disponibile, l’abitazione principale». Ma la casistica è vasta. Al Comune sono pervenute solo 1050 domande di autorizzazione alla costruzione di case in legno provvisorie. In realtà, quelle realizzate sono molte di più. «Alcuni abusivi sono già stati scovati e multati», conferma il sindaco, «ma i controlli incrociati tra Ufficio ricostruzione, polizia municipale e Guardia di finanza continueranno per verificare il numero delle abitazioni provvisorie non autorizzate». I nominativi degli abusivi totali, che non hanno cioè inoltrato domanda di autorizzazione al Comune, in base alla delibera 58, verranno trasmessi alla Procura della Repubblica. Per tutti gli altri, che hanno realizzato manufatti provvisori ma la cui abitazione è stata riparata, scatteranno una sanzione amministrativa e la conseguente ordinanza di demolizione. «Nella maggior parte dei casi», conclude Cialente, «le casette sono state costruite in zone a rischio idrogeologico, dove non è assolutamente possibile edificare o su terreni agricoli: invitiamo gli interessati a mettersi in regola subito per non incorrere, in seguito alla rete di controlli, in provvedimenti penali e sanzioni pecuniarie».
- da IL Centro -

 



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