Furti alle gioiellerie presi i ladri in trasferta

 La notte scorsa i carabinieri del nucleo investigativo, impegnati in un servizio di controllo del territorio per la prevenzione dei furti in abitazione e negli esercizi commerciali, hanno tratto in arresto C.A., un albanese di 26 anni. I militari, infatti, insospettiti da un’autovettura con 3 persone a bordo che si aggirava nei pressi degli esercizi commerciali su viale Corrado IV, hanno deciso di procedere al controllo degli occupanti. Uno di questi, privo di documenti e particolarmente nervoso, ha destato i maggiori sospetti, tanto che i militari, decisi ad approfondire il controllo, lo hanno condotto al comando provinciale dove, dopo la comparazione delle sue impronte con quelle presenti al casellario centrale di identità di Roma, è emerso che si trattava di un evaso. Il giovane, infatti, che tra l’altro risulta appartenere a una pericolosa organizzazione criminale albanese dedita al traffico internazionale di stupefacenti, lo scorso mese di gennaio si era allontanato dalla sua abitazione di Perugia, dov’era agli arresti domiciliari per tali tipi di reato, facendo perdere le proprie tracce. Per questo motivo, a suo carico il gip del Tribunale di Perugia aveva disposto la revoca immediata dei domiciliari e il ripristino della custodia cautelare in carcere. Ma non è finita qui: i militari hanno accertato che a carico di C.A., alcuni giorni fa, era stato emesso anche un ordine di carcerazione definitivo dovendo lo stesso espiare 1 anno e 3 mesi di reclusione, sempre reati legati alla detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Per l’albanese si sono quindi spalancate le porte del carcere di Preturo. Per i suoi due accompagnatori, C.B e B.A., rispettivamente di 32 e 29 anni, anch’essi albanesi, è scattata, invece, la denuncia in stato di libertà per favoreggiamento personale. QUATTRO ARRESTI. I carabinieri di Frascati hanno smantellato un’organizzazione criminale resasi responsabile, in un mese, di almeno 16 colpi in abitazioni e centri commerciali delle province di Pomezia, L’Aquila (ai danni di due gioiellerie situate in centri commerciali), Perugia, Ascoli Piceno e Viterbo. A finire in manette 4 romeni che avevano stabilito la loro base logistica nella periferia di Roma, tra Tivoli e Gallicano. La banda si spostava sul territorio nazionale con auto rubate, facendosi scortare da «sentinelle». La banda è ritenuta responsabile di due colpi avvenuti in città, uno da 100mila euro e l’altro da 50mila euro. Il periodo di riferimento è novembre-dicembre 2013.

 



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