Il Carnevale impazza nelle frazioni di Roio e nei quartieri del Progetto Case e Map

- di Fulgeccozzinzio - «Anche Roio quest’anno ha voluto dare il suo contributo al Carnevale. La rappresentazione è stata organizzata dalle associazioni dell’altopiano e ha avuto come tema il matrimonio. La manifestazione è iniziata alle 14, a Colle, con la ricerca del «signor» Carnevale. Tra i vicoli del paese, da via dei Mandrilli e gliu Rincriccaru, ecco finalmente spuntare dall’angolo di una bottega l’egocentrico personaggio» «Poi», continua Ciccozzi, «l’allegra compagnia si sposta a Santa Rufina dove Carnevale incontra Dulcinea, la sua futura sposa lucolana. Tra lazzi e schiamazzi il giro «degli mascari» prosegue in tondo per gli altri paesi della piana. Tocca a Roio Piano. Là non ci sono scene da fare. Non c’è nemmeno un luogo in cui poterle recitare. Però un ballo all’Arellà, tra nacchere, organetto, chitarra e canti della «premiata ditta» Vitivinicola, non si nega a nessuno. Allora accontentiamoci di veder sfilare le maschere tra le macerie, nel silenzio del borgo, lontani dai rumori del mondo. Per un attimo sembra che il nastro dei ricordi ci porti indietro nel tempo, quando ben altri colori decoravano le vie della frazione. Antiche leggende sostenevano che mascherandosi si invitavano le anime degli avi a visitare i villaggi. Il racconto e la cronaca, come il passato e il presente, trovano sempre un punto d’incontro. Come la giocosità trasmessa dalle maschere che nascondono i volti delle persone e li rende tutte uguali: l’uomo che torna bambino e il bambino che vuole apparire uomo. Ma riavvolgiamo il nastro della memoria e torniamo nel presente». «Ecco dunque i costumi dei teatranti riemergere da quel caos e far visita al Progetto Case di Roio 2 e ai Map di contrada Palitti. In una delle nuove strutture degli insediamenti sorti dopo il sisma, al Poggio, la storia d’amore trova il suo epilogo. Nei divertenti sketch che propongono colpi di scena tra sposi, amanti, suoceri, abilmente messi a punto dal gruppo dei Dialettanti, il cerchio si chiude: il matrimonio s’ha da fare! Allora spazio alle musiche, ai balli e per finire un bel banchetto con leccornie e bevande». Ci sono persone che, secondo Ciccozzi, «più di altre meritano di essere ringraziate per questa scanzonata giornata: Giorgio Totani e Franco Equizi. È soprattutto grazie a loro che anziani, giovani, famiglie e bambini si sono ritrovati e hanno rubato un po’ di sole a questo malinconico cielo. Almeno una volta l’anno facciamoci sedurre dal Carnevale e lasciamo che le maschere e i coriandoli si prendano beffa di un mondo che non sempre è necessario prendere sul serio».


 
 



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