Casette post sisma, il Psi dà lo stop a Trifuoggi

 Sulle casette il gruppo del Psi dà lo stop a Trifuoggi. A intervenire, a nome anche dell’assessore Giancarlo Vicini e del consigliere Antonio Nardantonio, è il capogruppo Gianni Padovani. «A mio, e nostro, avviso», afferma, «stiamo assistendo a un inasprimento dei toni assolutamente eccessivo e sterile. Definire tout court abusivi i cittadini che dopo il terremoto adottarono la delibera comunale 58 del 25 maggio 2009 non è, infatti, corretto nel rispetto di quanti, nel dare pragmatica realizzazione al provvedimento, mai hanno inteso trarne profitto e beneficio in modo subdolo e poco chiaro. Molti di loro avranno adottato le soluzioni illustrate dalla delibera spinti unicamente dall’impellente emergenza a tutti nota, ritenendo la scelta effettuata la più consona rispetto alle proprie esigenze. Puntare oggi il dito contro questi cittadini è per noi superficiale e semplicistico, di nuovo l’errore più banale nel quale si possa incorrere: fare di tutta l'erba un fascio! Troppo facile e repentino, ripeto, appiattire l'intera vicenda in un sol fascicolo, a far questo sarebbe bravo chiunque, all’amministrazione facente capo al Comune di una città capoluogo di Regione è lecito chiedere qualcosa in più. Dal nostro punto di vista poi, ed è questo un aspetto da iniziare a prendere in seria considerazione, la soluzione più logica andrebbe individuata, sul piano normativo e nel pieno rispetto della legalità, dalla tante volte menzionata predisposizione del nuovo Prg, eventualità che riuscirebbe finalmente a sottoporre alla dovuta attenzione molte delle grane che da anni si dibattono stancamente in seno all’amministrazione! In merito ai commenti rivolti alla delibera comunale 58», aggiunge ancora Padovani, «in tutta onestà è innegabile il suo contenuto di invito, di richiesta alle persone a non abbandonare la città. Il messaggio è letteralmente espresso dall’articolo 5, laddove si legge senza margine di equivoco: ...al fine di scongiurare l'esodo verso differenti città o regioni limitrofe». Padovani rammenta, infine «come la delibera venne partorita nell'immediato post-sisma, sulla scia del dramma e dell’emergenza, da amministratori, compreso il sottoscritto, che si impegnarono, giustamente e doverosamente nel solo interesse di tutelare la propria cittadinanza, senza stare lì a far calcoli machiavellici sulle problematiche che ne sarebbero derivate a distanza di anni.l mio e il nostro auspicio, oltre che impegno attivo come in ogni questione amministrativa avente ad oggetto l'interesse della città, è che il buon senso e l'intelligenza abbiano la meglio su ogni altra logica di intervento finalizzata ad obiettivi diversi dal solo che sosteniamo con forza e decisione, quello della rinascita e ricostruzione del capoluogo abruzzese».

 



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