Gran Sasso, un parco-avventura e nuovi impianti nei piani del sindaco Massimo Cialente

 Un progetto di sviluppo per il Gran Sasso. L’iniziativa è del sindaco Massimo Cialente che accompagnato dall’ex parlamentare Giovanni Lolli, ha incontrato a Fonte Cerreto gli operatori turistici della zona e anche gruppi di giovani che stanno lavorando su alcuni progetti, quali la realizzazione di un parco-avventura e di una scuola per rocciatori, che possano favorire la presenza turistica nell’area. Cialente punta all’elaborazione di un pacchetto, pubblico-privato, nel quale gli impianti sciistici, i nuovi che si andranno a realizzare, avranno un ruolo centrale. Venti i milioni già disponibili (15 provenienti dal 5% dei fondi per la ricostruzione destinati allo sviluppo e gli altri 5 stanziati dalla Regione) per i nuovi impianti. Il bando europeo per il primo intervento (la seggiovia a sei posti delle Fontari), sarà pubblicato nel giro di un paio di settimane, così da consentire la fruibilità dell’opera già per la prossima stagione invernale. A seguire l’impianto di arroccamento a Montecristo e poi la Scindarella e la Fossa di Paganica. Interventi per i quali occorreranno almeno una trentina di milioni. Cosicché, nelle intenzioni dell’amministrazione, il completamento delle opere mancanti dovrà essere a carico dei privati che prenderanno in gestione la stazione sciistica e le strutture di servizio. «Impianti a parte», dice Cialente, «stiamo lavorando con gli operatori del settore per promuovere un pacchetto ricco di opportunità per il turismo sia invernale che estivo, senza dimenticare quello religioso. Un progetto che passa per la riqualificazione dei borghi, ma anche attraverso la realizzazione di un campeggio, attrezzato anche per i camper, di un campo di calcio ad Assergi con annessa foresteria dove poter ospitare le società sportive in ritiro. E poi, il parco faunistico del Gran Sasso, nonché il parco avventura e la scuola per rocciatori a cui i giovani del luogo stanno lavorando». Ieri c’è stato anche un sopralluogo nel capannone ex Cogefar, che nelle intenzioni di Cialente potrebbe ospitare un museo magari di macchine e moto d’epoca. Un ventaglio di offerte di contorno alla stazione sciistica per rendere appetibile il Gran Sasso anche, e soprattutto, agli investitori. «È chiaro», spiega infatti Cialente, «che ora toccherà ai privati mettersi in gioco. E cosa certa è che da qui potrà partire la rinascita del territorio».


 
 



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