Misteri aquilani: le S capovolte

 

      

Un altro mistero aquilano: i serpenti del duomo di san Massimo!

Generalmente il duomo o la cattedrale sono le chiese più belle e più importanti di una città; a L’Aquila non è così! A L’Aquila le chiese più note erano (saranno?) Collemaggio, santa Giusta e san Bernardino! Forse perché il duomo è un’accozzaglia di stili che mal si legano tra loro, una chiesa sempre distrutta dai vari terremoti e sempre (forse) mal ristrutturata, però imponente anche se soffocata nei suoi tre lati che non si affacciano sulla piazza. Innanzitutto è da notare una forte somiglianza con la più nota Trinità dei Monti a piazza di Spagna a Roma, con la facciata in stile neoclassico con quattro colonne a capitello  ionico e le torrette con  8  campane. Entrando dalla porta che da sulla piazza, si resta colpiti dalla sua grandiosa solennità, con l’ampia navata centrale lunga 66,60 metri, primo accenno di stranezza, questo 66 contrario al 99 aquilano; ma quello che più colpisce è la numerosa presenza delle “S” rovesciate e scritte al contrario nell’epitaffio riportato sul monumento sepolcrale di Amico Agnifili, che fu vescovo di L’Aquila ad opera del 1480 di Silvestro dell’Aquila, così come più volte nella navata sinistra della chiesa, tra le sculture in stucco del bel Barocco settecentesco, è rappresentato il serpente che ghermisce un infante, antitetico alle aquile reali che risaltano nella navata di destra. Il serpente (la conoscenza) che viene visto come il più saggio di tutti gli animali creati da Dio o il serpente dell’Eden che viene identificato come il maligno, in questo caso il male insinuato nelle gerarchie della chiesa? La conoscenza esoterica o la Chiesa malvagia che uccide la prima vera Chiesa?

- Sante Acitelli (Cifone) -



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