Non basta il “talent (show)” per entrare nel DIZIONARIO DEL POP-ROCK

Per diventare una star non basta il “talent”. Parola degli autori del Dizionario del pop-rock 2014, Enzo Gentile e Alberto Tonti. Si è appena conclusa l’ultima edizione di X-Factor che ha visto vincitore Michele Bravi, l’ultimo di una schiera di star mediatiche usciti dai talent show. E’ questo il successo? “Il fenomeno dei talent show è un dato mondiale inconfutabile. – spiega Enzo Gentile - Molto meno fenomenali sono gli artisti usciti dalle diverse nidiate. Si giovano in particolare del polverone spettacolare sollevato dal tam-tam televisivo: ma quando si deposita, rimane sempre qualcosa? Impressione è che la durata del prodotto sia breve e la scadenza nel giro di qualche stagione, nella migliore delle ipotesi, inesorabile”.

Nessuno snobismo. Negli oltre 22mila artisti e 33mila dischi che compongono Dizionario del Pop-Rock 2014 da poco pubblicato da Zanichelli, c’è ad esempio Marco Mengoni (tre stelle all’ultimo album Pronto a correre). Ma dove sono i Valerio Scanu o le Chiara Galiazzo? Per non parlare delle Emma o Giusy Ferreri. “Crediamo che per considerare una carriera affermata e consolidata - come nel caso di Mengoni - serva qualche tempo di assestamento e crescita professionale, ben oltre la presenza nei talent show: che spesso si rivela effimera e dimenticabile (come dimostrano i nomi dei vincitori di diverse passate edizioni, presto rimossi dalle cronache e dai ricordi del pubblico)”.
Ma per sfondare nella musica esiste solo il canale dei talent show? Quali alternative ci sono?
“Anche dalle pagine del Dizionario – prosegue Gentile - emerge come tanti artisti degli ultimi anni, con buone quotazioni e un sostanzioso seguito dal vivo, dalla tv non siano mai passati: Dente, Le Luci della Centrale Elettrica o i Cani, in rampa di lancio per la prossima edizione, confortano sulla possibilità di intraprendere altre strade, tra la rete, i social network, la musica suonata nei luoghi deputati, e il vecchio, caro cd.”

Ma il fenomeno talent non coinvolge solo le candidate star in erba. La voglia di riflettori colpisce anche i più navigati artisti: Elio delle Storie Tese (4 stelle nel Dizionario per l’Album Biango), Piero Pelù, Mika, Morgan, Cocciante, non hanno resistito al richiamo delle sirene dello show business.
“Voglio ammettere che si divertano e che la passione per la musica si possa esercitare anche così. Però il fattore del narcisismo e della visibilità, ai fini delle carriere individuali, gioca un ruolo importante. E se questa missione di formazione e lancio dei giovani esordienti fosse del tutto sincera e autentica, andrebbe proiettata anche oltre il trimestre canonico della messa in onda di X- Factor”.

Ma un “cavallo vincente” alternativo alle stelline dei talent su cui puntare? “Jake Bugg è un eccellente musicista britannico, classe 1994, con due eccellenti album già all'attivo e ottime performance dal vivo”. Insomma tanto di rispetto a Michele Bravi che a 19 anni si è conquistato il suo momento di celebrità. Ma non dimentichiamo che “All'età di Michele esordiva, tra gli altri, Prince e comunque Stevie Wonder a diciannove anni aveva già pubblicato sette-otto album, tra cui alcuni capolavori, che varrebbe sempre la pena ascoltare”. Consultare il Dizionario del Pop-Rock per credere.
Gli autori
Enzo Gentile. Giornalista, scrittore e critico musicale. Ha scritto per molte testate, tra cui  Il Mattino, Jam, La Repubblica, La Stampa, Rolling Stone, Rockstar. Autore e conduttore radiofonico in programmi per  Radio Popolare, RAI, Radio 24. Per la TV ha scritto e realizzato programmi per Italia 1 e RaiSat. Tra i suoi libri (oltre 20) “Legata ad un granello di sabbia” (Melampo) e “A day in the life” (Editori Riuniti). È docente di Storia del pop e del rock nel Master in Comunicazione all’Università Cattolica di Milano.

Alberto Tonti. Architetto, giornalista, critico musicale per molte testate tra cui: La Stampa, L’Unità, Jam, D-La Repubblica delle Donne, A-Anna, Grazia. Autore e conduttore radiofonico a Radio Popolare, alla RAI e a Radio 24. Consulente di Quelli della notte di Arbore. E’  stato direttore dei programmi di Videomusic. Tra i suoi libri, ha pubblicato per Rizzoli “Ballarono una sola estate. 70 meteore della canzone italiana anni Sessanta”. Con Andrea Kerbaker ha scritto Let it Beatles (2012, Skira).




 



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