Riflessioni su “Tundurundù a cura di Adriano Morisi

Riflessioni su “Tundurundù. Pensieri di Amore e di Bellezza. Un Anno di Facebook” (Marco Eugenio Di Giandomenico, Marcianum Press, Venezia, 2014)  su Olga Maria Vitocco a cura di Adriano Morisi
Caro Marco, ho letto con piacere i tuoi “pensieri” che sprigionano il tuo profondo affetto per la mamma Olga Maria. Mi è sembrato di cogliere in questi frammenti le tesi del filosofo che ricorreva alle “ragioni del cuore” per arrivare alle verità profonde che orientano e motivano l'esistenza umana: la grandezza di un'anima che vive con una prospettiva che va oltre le barriere del tempo e dello spazio, che non si lascia sopraffare da un corpo gravemente segnato dalla malattia, ma che trasforma il dolore quotidiano in una potente forza in grado di muovere molti verso il bene. Il messaggio che ho percepito è la testimonianza della grande bellezza dell'Amore e una certa speranza per il fatto che i nostri cari, ci lasciano fisicamente, ma non ci abbandonano mai e continuano a farci crescere con vera autorità in una profonda comunione di Spirito. In tale prospettiva sbaglia chi si esprime con frasi del tipo “ho perso la mamma”, proprio perché vivere con lo sguardo rivolto verso l'Eterno, oggi fuori moda, ti cambia la vita quotidiana. Concludo augurandoti di continuare a farti banditore, col tuo Tundurundú (che a me piace tradurre “musica o rumore di sottofondo”), di questi inviti ai veri indicatori capaci di migliorare la nostra società, evitando che diventi “liquida”, incapace di fornire motivazioni per il futuro. Un forte abbraccio.
Adriano Morisi



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