Furti e prostituzione, la banda veniva intercettata da tempo

«Uno adesso va là, mentre tu da questo momento parli con me». I carabinieri di Frascati e quelli della Compagnia dell’Aquila (nella foto) gli stavano addosso ma loro non lo sapevano. Una intercettazione ambientale ha registrato proprio le fasi dell’utilizzo del frullino per tagliare la porta di ferro per entrare nel centro commerciale dei Quattro Cantoni e compiere il furto. La banda arrestata dai carabinieri per una serie di furti in città finalizzati al pagamento di ragazze da avviare alla prostituzione si arricchisce di nuovi particolari. La banda utilizzava cellulari per essere guidati secondo per secondo, dal parcheggio lontano da occhi indiscreti, all’ingresso nelle attività da «visitare», passando per la fuga. «Vai alla macchina, dai vai alla macchina, ti metti sdraiato e aspetta che arrivino gli altri», fino ai commenti sui furti appena commessi: «Voglio vedere che orologi mi dai e quanto valgono». Gli investigatori sono convinti che il quartetto di romeni sia responsabile di numerosi furti in città, per questo le indagini verranno parcellizzate per non lasciare nulla al caso. Tra gli aspetti al vaglio dei carabinieri quelli legati allo sfruttamento della prostituzione. Si va dagli ordini di ritiro delle denunce presentate dalle ragazze sfruttate: «Deve andare con l’avvocato a ritirare la denuncia se si vuole salvare...», passando alle violenze per chi si permetteva di «mettersi più su» fino ad arrivare alle minacce: in una intercettazione tra due ragazze dell’Est, una di queste accusata di aver fatto uno sgarro afferma: «Mi ha detto che mi accoltella e poi mi lecca mentre sanguino».



Condividi

    



Commenta L'Articolo