Cialente: Gran Sasso, futuro luminoso «Saremo la Innsbruck dell’Appennino»

«Rischiamo di diventare una città di vecchi». Lo dirà il sindaco Massimo Cialente, martedì, a Palazzo Chigi, quando andrà a chiedere fondi certi per la ricostruzione e l’economia. Il sindaco porterà a Roma gli ultimi dati del censimento del Comune, che parlano chiaro: rispetto al 2008, e quindi dopo il sisma, la popolazione è diminuita di 1600 abitanti. Ma tra i 6000 nuovi immigrati e le 5000 persone andate via, mancano all’appello circa 4300 abitanti tra i 18 e i 35 anni. «La popolazione non è scesa drasticamente dopo il terremoto, come si poteva prevedere. Ma il dato allarmante», ha sottolineato il sindaco, «è che mancano 4300 persone tra i 18 e i 35 anni, cioè la fascia dei giovani. Per non diventare una città di vecchi, bisognerà quindi correre con la ricostruzione e con gli investimenti che portano sviluppo e occupazione». (r.s.)L’AQUILA «Trasformare L’Aquila nella Innsbruck dell’Appennino». Con l’approvazione del business plan del Gran Sasso, la meta sembra più vicina. Ci crede il sindaco Massimo Cialente, ci ha creduto la maggioranza che giovedì sera ha votato la delibera, nonostante «il tentativo, da parte dell’opposizione, di far mancare il numero legale». Un ostruzionismo che al sindaco proprio non è andato giù. «In un passaggio storico, direi decisivo per il futuro della città», ha sottolineato Cialente in una conferenza stampa, «i consiglieri della minoranza erano pronti a buttare a mare tutto. Un segnale molto negativo, su cui invito i cittadini a riflettere». Il secondo invito il sindaco lo ha rivolto agli imprenditori, sia locali che nazionali: «Con l’ingresso di Invitalia, che affitta un ramo d’azienda del Centro turistico del Gran Sasso, tra sei mesi si farà il bando per la privatizzazione. Ebbene», ha detto Cialente, «ora che abbiamo il piano industriale e i fondi per finanziarlo, il mio appello è a tutti gli imprenditori che vogliono credere nella montagna aquilana e hanno in mente nuove prospettive di sviluppo e idee per allargare l’offerta turistica. Dopo anni di attesa, siamo pronti a partire: la stazione sciistica di Campo Imperatore, inaugurata nel 1936, diventerà competitiva in Abruzzo e in Italia, dando slancio all’economia e all’occupazione». Con l’approvazione del piano industriale del Ctgs si aprono due fasi: la prima prevede il ripristino funzionale e la valorizzazione delle attuali strutture ricettive, delle seggiovie e delle attrezzature nell’area di Campo Imperatore, con la sostituzione delle Fontari e di Monte Cristo, dove verrà installata una cabinovia, e con la realizzazione di nuove infrastrutture viarie. La seconda fase riguarda l’integrazione del comprensorio sciistico, con la realizzazione di due nuovi impianti di cabinovia tra Cima Monte Cristo e la Fossa di Paganica e tra quest’ultima e Monte Scindarella. La gestione di impianti e strutture passerà in mano ai privati, la proprietà del patrimonio resterà pubblica. La copertura finanziaria prevede lo stanziamento di 15 milioni di euro, di cui 9 già trasferiti al Comune dall’ufficio speciale per la ricostruzione. Ne sono in arrivo altri 10, sempre dal ministero della Coesione territoriale, e altri 5 dalla Regione. In tutto, 30 milioni destinati a concretizzare il piano d’area del Gran Sasso, varato 10 anni fa. «Non si tratta di aiuti di Stato, come specificato nel decreto che ci ha trasferito i fondi», ha spiegato Cialente, «e non ci sarà nessuna procedura d’infrazione dall’Unione Europea, come ha paventato l’opposizione». Di pari passo, si procederà con uno stralcio dal piano regolatore che riguarderà Assergi e Camarda, per inserire le due frazioni nella sfera del turismo montano.

- da Il Centro -

 



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