Quel pasticciaccio brutto del Gran Sasso

- di Sante Acitelli -

Un po’ di cronistoria:

È stato approvato il piano industriale del Centro turistico del Gran Sasso, di cosa si tratta? Di ristrutturare / recuperare / costruire funivie, seggiovie, cabinovie e STRADE ed inoltre interventi di  carattere gestionale “nella ricerca di nuove capacità imprenditoriali”, ovvero prevedendo l’affidamento di strutture e impianti a soggetti privati, tramite contratti di servizio. I soldi ammontano a 15 milioni di euro, 9 milioni e 165 mila dei quali già trasferiti al Comune  dall’Ufficio speciale per la Ricostruzione (Usra). Ho faticato per trovare in poche parole il sunto della sintesi per essere il più chiaro possibile; in queste poche righe c’è tutta una mentalità ed un’impostazione legislativa estremamente chiara.

Premessa:

A cinque anni dal passaggio del MOSTRO, tutti i centri storici di tutti i comuni e frazioni del cratere sono ancora così, come quel terribile 6 aprile 2009; ci sono ancora decine di migliaia di persone residenti fuori le loro case e l’assenza totale dei NON residenti con il risultato che, ripeto, i centri storici sono posti FANTASMA.

Tutto il territorio oggetto del piano è vincolato dal Parco Laga – Gran Sasso

Considerazioni:

l’ente Parco che, di fatto, impedisce la recinzione di orti, vigne e seminativo eliminando quell’economia locale che manteneva un supporto alle famiglie; che stravolge quell’equilibrio ambientale che la popolazione aveva creato con il proprio lavoro ritrovandosi migliaia di cinghiali e trasformando campi agricoli in foreste quando, però, si tratta di costruire (vedi per es. i Moduli Abitativi Provvisori derivati dal terremoto) ACCETTA supinamente

la maggior parte dei soldi sono soldi per la Ricostruzione cioè soldi per ricostruire quello che c’era non di costruire quello che non c’era ed a me, personalmente, piace più l’idea di rivedere la mia casa ricostruita che non vedere nuovi impianti di risalita

il piano non è gestito direttamente dal comune ma il comune, tramite Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa che agisce su mandato del Governo) individua un ipotetico partner PRIVATO il quale disporrà di denaro pubblico per realizzare quanto suddetto e lo gestirà per proprio conto!!!!!

A margine: anni fa, il comune e l’amministrazione dei beni separati di Assergi (ovvero il legale proprietario della maggior parte del territorio interessato) hanno stipulato un accordo dove l’amministrazione cedeva il territorio in cambio di ben 150mila euro l’anno; di questi soldi finora neppure l’ombra!!!!

cifone



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