Casette, proprietari contro il Comune

 Si chiama come la delibera comunale che, a maggio del 2009, in piena emergenza post- sisma, ha dato ai cittadini la possibilità di edificare le cosiddette casette provvisorie. Il Comitato 58, costituito il 18 aprile del 2012, ha raccolto finora circa 200 adesioni e cerca nuovi iscritti: le strutture regolarmente autorizzate, sorte su tutto il territorio, sono 1050, ma in realtà, contando anche quelle abusive, si arriva addirittura a 4.500 manufatti. Un problema non da poco, con cui a cinque anni dal terremoto l’amministrazione comunale è costretta a fare i conti. Il comitato ha organizzato per oggi, alle 18.30, al bar del centro commerciale Meridiana, un’assemblea aperta, con lo scopo di «vagliare eventuali soluzioni» e allargare il numero degli iscritti. «Vogliamo fare il punto della situazione», spiega il presidente del Comitato 58 Antonio Fiore, «e ribadire le nostre richieste al Comune. Cerchiamo inoltre nuove adesioni, per rafforzare il comitato e siamo pronti anche a fornire assistenza legale a chi, consapevole o no di quello che stava facendo, ha edificato strutture provvisorie senza rispettare la delibera 58 del 2009. Finora l’unico rappresentante del Comune che ci ha contattato è stato il consigliere comunale Gianni Padovani, che ha prospettato una soluzione da individuare nell’ambito delle redazione del nuovo piano regolatore». Sia il sindaco Massimo Cialente che il vicesindaco Nicola Trifuoggi, stando alle ultime dichiarazioni, non intendono fare sconti a chi ha costruito fuori dalle regole e i controlli incrociati, con le prime multe, sono già partiti. Ma applicando alla lettera la normativa, devono lasciare le casette provvisorie anche coloro che, pur avendo ottemperato alla delibera 58, hanno ora riparato l’abitazione principale, resa inagibile dal sisma. In pratica, dovranno essere rimosse o demolite tutte le strutture realizzate in via provvisoria, anche su terreni non edificabili. E finora non c’è alcun atto concreto indirizzato verso quella sanatoria che avrebbe dovuto risolvere tutto. Anzi, su questa vicenda l’amministrazione comunale appare spaccata. Intanto il Comitato 58 non intende stare a guardare: «Dopo il 6 aprile», sottolinea il presidente Fiore, «abbiamo costruito a nostre spese, senza gravare sulle casse dello Stato, delle vere e proprie case antisismiche, attenendoci a quanto previsto dalla legge. Siamo quindi stati autorizzati anche in regime derogatorio rispetto all’ordinaria normativa urbanistica: si era in una fase di estrema emergenza abitativa. Quelle strutture provvisorie oggi sono diventate delle abitazioni effettive e sicure, nelle quali moltissime famiglie hanno ritrovato la stabilità compromessa dal terremoto. Oltre al valore economico, e ai sacrifici a cui siamo andati incontro, non può essere sottovalutato il valore affettivo della vita vissuta. Per questo, il sindaco Cialente si deve fare carico della situazione: ci ha prima autorizzato», conclude Fiore, «adesso non ci può penalizzare».

- da Il Centro -


 



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