L’Aquila 5 anni dopo - di Sante Acitelli -

E così fu, 5 anni sono passati! Brevemente: periferia in buona parte ricostruita, le case tipologia A (agibili) linde e “pinte” come se fossero nuove (10mila euro di contributi “a pioggia” anche se risultavano agibili); centro storico ancora tutto fermo (ripeto tutto); piani di Ricostruzione mai elaborati dal comune, il tutto partendo da un decreto legge che riporta: il governo si impegna a finanziare la RICOSTRUZIONE  impegnando risorse da 2009 al 2033 (in 24 anni!!! Ma tanti fanno finta di non ricordarlo anche quei partiti allora all’opposizione ed oggi al governo che adesso giurano che in 5 anni L’Aquila sarà ricostruita!!!).

Per non dimenticare ….. per tornare a volare …… per ricordare ……. fiaccolate ….. convegni sulla sicurezza ……  manifestazioni …….. concerti ….. libri ….. ecc.. ecc..  tutto bene per carità! Iniziative lodevoli e doverose ci mancherebbe altro! Ma dato che sono “ un cane sciolto” e mi piace provocare, vorrei togliermi qualche sassolino dalla scarpa! Forse non molti sanno che il 5 aprile è scaduto il tempo per la presentazione della domanda di contributo per i consorzi obbligatori dei centri storici del “cratere” nel senso che i Comuni hanno atteso e dato tempo ben 5 anni per presentare domanda di contributo; bene! Il 20 % degli aggregati a suo tempo individuati dalla Protezione Civile NON si sono trasformati in consorzi; questo vuol dire che 1 aggregato su 5 NON verrà mai più ricostruito; vuol dire che 1/5 dei centri storici rimarrà così com’è, abbandonato! A parte il fatto che sarebbe interessante sapere che fine faranno questi ex fabbricati se acquisiti nel patrimonio pubblico, se posti sotto sequestro o altro ma domando e dico: e prima Berlusconi, poi Bertolaso e Chiodi e Cialente e Monti e Barca e Trigiglia e Riga e adesso Franceschini ma è sempre colpa delle istituzioni? Sempre colpa di qualcun altro? Sempre vittime dei giochi di potere, del malaffare e della malapolitica? Ma dove stanno il 20% dei terremotati? Cosa hanno fatto in questi  5 anni? Possibile che non c’è stato un proprietario che abbia alzato  il telefono per riunire i suoi vicini di casa per fargli firmare l’adesione al consorzio, per individuare un tecnico progettista, per indire una gara di affidamento lavori e per presentare una domanda di contributo? E non sono bastati 5 anni per dimostrare la volontà di rivedere le proprie case ricostruite? Veramente …. Senza parole!

A margine: NON mi sta bene che i soldi impegnati per ricostruire l’ospedale siano stati dirottati per pagare debiti del comune (come riportato dalla stampa non allineata e non smentita come notizia), NON mi sta bene che soldi destinati alla Ricostruzione vengano impegnati per costruire impianti sciistici (vedi accordo comune / invitalia per il Gran Sasso).

Qualche lettore si chiederà: si vabbe’ ma che chiedi allora?

Non chiedo, VOGLIO, che rinasca un senso civico, una volontà popolare, un senso di appartenenza alla cosa pubblica, un’etica del fare e non del dire. Si lo so sono un utopista sognatore, un dinosauro in via d’estinzione ma ricordo benissimo quei giorni del lontano 1971 quando tutta la città si sollevò contro la partitocrazia per difendere la  “res publica” aquilana, testimoniando una unità di intenti che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.



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