Frazioni senza fondi per la ricostruzione dei centri storici

La ripartizione dei fondi per la ricostruzione prevede che il 60% delle risorse vada al centro storico della città e il 40% alle frazioni. Una ripartizione stabilita dal Piano di ricostruzione dell’Aquila, approvato nel 2012, e ribadita nel crono programma della ricostruzione per i prossimi cinque anni. Ma da quando si è entrati nel vivo dei lavori, a partire dal 2013, solo il 4% di quei fondi è realmente arrivato agli altri centri storici aquilani. E le frazioni, «cenerentola» di questa fase della ricostruzione, chiedono di cambiare rotta. Mercoledì scorso a Paganica si è tenuta un’assemblea con i consiglieri comunali delle frazioni. Tra i cittadini un evidente scoraggiamento per una rinascita che tarda ad arrivare, aggravato dal fatto che non si vedono gru e nemmeno cantieri nelle frazioni, salvo qualche eccezione come nel caso della ricostruzione della chiesa di Onna (lavori finanziati dalla Germania), e di un paio lavori in corso a Paganica. Cantieri, quest’ultimi, fino a qualche giorno fa impelagati in ricorsi tra i diversi proprietari degli immobili. Un altro ostacolo , questo, che rallenta la ricostruzione nelle frazioni dove, rispetto alla città, ci sono numerose seconde e terze case indivise. Mercoledì sono venute fuori altre denunce. Per il consigliere comunale Daniele Ferella (Tutti per l’Aquila), «i contributi elargiti nel 2013 solo per L’Aquila sono 412 (558 milioni), mentre per le frazioni risultano 24 contributi per un totale di 18 milioni. Finora», ha spiegato Ferella, «il cronoprogramma, che prevede il 60% dei fondi all’Aquila, il restante alle frazioni, non è stato rispettato». E mentre nelle periferie delle varie frazioni la ricostruzione è a buon punto, nei centri storici i cantieri scarseggiano. Dato che la macchina organizzativa dell’Ufficio speciale è ancora in rodaggio, entro un paio di mesi si dovrebbe procedere più speditamente sulle frazioni, a partire da Onna, ma fino a questo momento è comunque evidente che si è proceduto senza alcun rispetto del cronoprogramma, tant’è che «ci sono frazioni che hanno ottenuto fondi prima di altre che, in base alla graduatoria, avrebbero dovuto averli prima», ha chiosato Ferella. All’assemblea di mercoledì, oltre a Ferella, c’erano anche i consiglieri Luigi D’Eramo, Giustino Masciocco e Tonino De Paolis. In sala anche l’assessore al Bilancio, Lelio De Santis e tanti paganichesi. Non mancava un gruppo di persone da San Gregorio, altra frazione in attesa di rinascere. Tra gli altri interventi, Tonino De Paolis ha sollevato il problema dei sottoservizi, per i quali ad oggi «non esiste un progetto di recupero». Al termine dell’assemblea consiglieri si sono trovati d’accordo sul fatto che per l’utilizzo dei fondi non si è finora rispettato quanto stabilito dalla ripartizione. «Dobbiamo almeno avvicinarci ad essa», ha esortato Ferella, «per dare ai cittadini il segnale che anche la loro casa sarà presto ricostruita». Primo step sarà presentare un ordine del giorno in consiglio comunale in cui ribadire l’importanza del rispetto della ripartizione, al quale far seguire anche l’apertura di un capitolo di bilancio per i centri storici delle frazioni, staccato da quello dell’Aquila, in modo da rendere più trasparente la distribuzione delle risorse.


- da Il Centro -



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