CASETTE: SANATORIA IMPOSSIBILE - ACCORDO DIFFICILE TRA SINDACO E COMITATO 58

 Il Comitato 58, che riunisce i proprietari delle casette provvisorie sorte dopo il terremoto, potrebbe trasformarsi in un consorzio, per dare più tutela e garanzia agli iscritti. Intanto, si stanno predisponendo le proposte da sottoporre all’attenzione del tavolo tecnico da istituire in Comune. Il sindaco, nel ribadire un no deciso a qualsiasi ipotesi di sanatoria generale, si dice disponibile al confronto e a valutare le varie casistiche, anche alla luce della nuova regolamentazione sulle aree bianche. Durante l’ultima assemblea sono state raccolte adesioni e continua il percorso per individuare i criteri che possano rendere definitivi i manufatti. «L’esigenza», spiega il presidente del Comitato 58 Antonio Fiore, «è per quelle persone che sono rientrate nelle abitazioni, ma che intendono tutelare l’investimento sostenuto per la realizzazione della casa temporanea. Qualsiasi proposta tecnica, da sottoporre al Comune, necessita di dati edilizi ed urbanistici. L’intento è di formulare una proposta progettuale che contenga indicazioni specifiche, per ogni singolo partecipante del comitato, fermo restando la genericità della proposta. A breve renderemo attiva una piattaforma on line per la raccolta di tali dati». Secondo il sindaco, «possiamo sederci a tavolino e discuterne, anche se non intravedo margini per le casette che si trovano in zone a rischio idrogeologico, per motivi di sicurezza. Purtroppo c’è stata anche la sentenza del tribunale superiore delle acque pubbliche che, in seguito al ricorso presentato da un comitato cittadino guidato da Roberto Tinari, ha annullato l’appalto per la messa in sicurezza del fiume Aterno e del Raio. Attendiamo il Consiglio di Stato. La delibera 58 però è ben precisa e per legge non si può fare la sanatoria. Si potrebbe individuare una soluzione per le strutture che rientrano nelle aree bianche, mentre non credo sia praticabile la strada del nuovo Prg, visto che i manufatti sono sparsi sul territorio. Dai controlli, infine, sta emergendo che molte casette sono state affittate, o i proprietari ci vivono avendo affittato le case principali riparate».


 



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