Aragno, usi civici contro l’assessore Pietro Di Stefano

di Paolo Barone* Le affermazioni dell’assessore comunale Piero Di Stefano rilasciate ad AbruzzoWeb riguardanti il progetto per il “recupero e risanamento conservativo” del borgo antico di Aragno e del “Piano di Ricostruzione” della stessa frazione, sono inadeguate e lacunose. In merito preme sottolineare quanto segue: a)Borgo antico e centrale a biomasse. La scelta dell’area su cui edificare i nuovi immobili è dipesa dal fatto che si tratta di terreno demaniale di uso civico della frazione, situata a ridosso del borgo da recuperare. Le nuove costruzioni rispecchiano le tipologie costruttive dell’esistente (1 piano interrato a garage e 1 piano sovrastante abitativo) con muri in pietra e tetto in legno. Non si capisce dove sta il “deturpamento” del paesaggio. L’edificazione in quell’area serve anche per migliorare la viabilità che versa in condizioni vergognose e di impraticabilità totale con gravi conseguenze di salute per i residenti, come già successo, oltre a realizzare parcheggi a servizio del borgo antico. L’assessore Di Stefano propone una zona diversa, distante dal borgo e di proprietà privata (ex Peep). Gli 8 milioni di euro preventivati per la ristrutturazione comprendono anche l’edificazione del nuovo, i sottoservizi, la viabilità, i parcheggi, le aree verdi e l’acquisto degli immobili costituenti il borgo. L’intera operazione sarà a carico di soggetti privati senza che l’Amministrazione Comunale spenda un solo euro, anzi…. Il paragone con Santo Stefano di Sessanio non ha logicità. Il borgo di Santo Stefano è stato recuperato quasi interamente attraverso finanziamenti regionali in quanto ricadente all’interno di aree protette e costituito da immobili vincolati, Aragno non può accedere a finanziamenti pubblici perché fuori perimetrazione Parco e gli edifici non sono vincolati. Mi domando in che modo il recupero del borgo sia nei piani dell’amministrazione, come afferma l’assessore, se sono 6 anni che di fatto il progetto è bloccato? Solo chiacchiere. La centrale a biomasse, a richiesta dello stesso Comune, è stata a suo tempo stralciata dal progetto originario, l’assessore ne è a conoscenza? b)Piano di Ricostruzione. Qui lo sconforto, a seguito delle dichiarazioni di Di Stefano, è totale. Ricordo che nel “piano di ricostruzione” Aragno era stato inserito con soli 2 milioni di euro. Durante un consiglio comunale, con l’interessamento del consigliere Verini, l’importo veniva innalzato a 20 milioni, sebbene la richiesta fosse di 32. Ora apprendo, dalle dichiarazioni, che la spesa preventivata è di solo 13 milioni. La ricognizione è servita quindi ad abbassare l’importo e non ad innalzarlo, caro assessore. Considerato che i Consorzi costituiti sono una quindicina e che altri sono in corso di costituzione, che le proposte di aggregato in attesa di pubblicazione sono diverse, dov’è il “caso anomalo” come afferma Di Stefano? L’unica anomalia riguarda l’operato del suo Settore che ha redatto il piano di ricostruzione senza effettuare i necessari sopralluoghi e senza verificare le mancate attribuzioni degli “esiti di agibilità” sugli edifici, basi su cui elaborare il piano. Assessore Di Stefano, prima di emettere sentenze e fare affermazioni non rispondenti al vero, si informi meglio. *presidente Usi Civici di Aragno

 



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