Seggiovia delle Fontari Perilli annuncia il ricorso

A prescindere dallo spauracchio di un ricorso al Tar, «i lavori di realizzazione delle nuove Fontari avranno tempi lunghi, non consentendo la riapertura in tempo per la stagione sciistica sul Gran Sasso». A sostenerlo è il consigliere comunale Enrico Perilli: «Ci sono ritardi enormi. Il Parco non ha ancora ricevuto il progetto. Peraltro i tempi per la valutazione di impatto ambientale sono di 60 giorni più i termini per le osservazioni. Il cantiere durerà non meno di 8 mesi, salvo intoppi. Non si può dire dunque che il nuovo impianto l’anno prossimo non ci sarà per colpa degli ambientalisti. È una falsità». Perilli sostiene tuttavia che l’incontro di lunedì sia stato proficuo in quanto si è concordato che tutti gli atti relativi al bando saranno pubblicati per garantire trasparenza. Per gli ambientalisti l’impatto del nuovo impianto c’è: «Si parla di piloni alti 12 metri e di una stazione di monte lunga 20 metri quadrati e larga 8». Il coordinamento EmergenzAmbiente, dopo aver visionato lunedì alcuni elaborati del progetto, ritengono che la stazione di partenza dell’Osservatorio e la parte iniziale della nuova seggiovia sarebbero completamente sovrapposti alla stazione di ricerca a lungo termine del Gran Sasso, confermando le preoccupazioni espresse dalla Rete Lter, che ha evidenziato «l’inevitabile impatto dell’opera sulle attività di ricerca». Lo spostamento della seggiovia sarebbe poi di quasi cento metri e non di dieci. Il coordinamento, dunque, ribadisce «la richiesta di ritirare subito il bando di gara d’appalto sulla nuova seggiovia per discutere pubblicamente il progetto da sottoporre preventivamente agli obbligatori studi di incidenza e di impatto ambientale». In mancanza, «si farà ricorso all’autorità giudiziaria perché le procedure di legge siano rispettate».

 



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