Cinema sotto le stelle: Pulp Fiction, sabato 21 giugno alla Villa Comunale (ore 21,30)

Proseguono gli appuntamenti di Cinema Sotto le stelle. Stasera alle 21.30 alla Villa Comunale il film cult di  Quentin tarantino, PULP FICTION.
La scheda del film:
 Regia: Quentin Tarantino; Soggetto: Quentin Tarantino, Roger Avary; Sceneggiatura: Quentin Tarantino, Roger Avary; Fotografia: Andrzej Sekula; Montaggio: Sally Menke; Musiche: AA.VV.; Scenografia: David Wasco; Costumi: Betsy Heiman; Genere: Thriller, Noir; Produzione: Usa, 1994
Los Angeles. Due rapinatori, Zucchino e Coniglietta, decidono di mettere in atto il prossimo colpo nella caffetteria in cui stanno facendo colazione. I killer Vincent Vega e Jules Winnfield recuperano una valigetta dal contenuto segreto, puliscono la loro macchina sporca di sangue di uno spacciatore con l'aiuto di Mr. Wolf e finiscono nel locale della prima storia. Vincent Vega deve portare a ballare Mia, la moglie del boss Marsellus Wallace, dalla quale è subito attratto. Il pugile Butch dovrebbe cadere al tappeto in un incontro truccato, ma l'orgoglio glielo impedisce. Il divertimento si mescola alla violenza efferata, moltissime all'epoca le polemiche che seguirono a ruota il successo, il dialogo brillante alla drammaticità delle situazioni messe in scena (su tutte una folle sequenza ambientata nel retro di un negozio di pegni), mentre il tempo e lo spazio subiscono giravolte, facendo chiedere di continuo allo spettatore a che punto e in quale luogo ci si trova nella complessità della storia.
Scritto da Tarantino e Roger Avary, il film venne diretto solo dal primo: Avary si stava dedicando in quel periodo alla sceneggiatura e alla regia di Killing Zoe, il suo esordio alla regia. Samuel L. Jackson definì il lavoro con Quentin Tarantino come «qualcosa di assolutamente straordinario», considerando il regista come «un'enciclopedia del cinema vivente». Per quel che riguarda lo stile, Tarantino ammise di essersi ispirato a grandi personaggi come Hitchcock, ma anche a registi di spicco del cinema noir come Don Siegel o Jean-Luc Godard. Oltre a vestire i panni di regista e sceneggiatore, Tarantino si riservò il ruolo di Jimmie Dimmick, nonostante fosse indeciso sino all'ultimo se interpretare Jimmie o Lance: alla fine optò per Jimmie, perché preferiva trovarsi dietro la macchina da presa durante la scena dell'iniezione. Le scene in cui Tarantino è davanti la macchina da presa vennero girate dall'allora esordiente Robert Rodríguez.



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