Tragedia sul Gran Sasso, i carabinieri di Assergi hanno confermato la caduta accidentale

Pier Giorgio Andrea Tedioli, 67 anni, di Todi, è morto per una tragica fatalità: un piede messo male in un punto ancora innevato del Gran Sasso che non gli ha lasciato scampo nonostante con moglie e figlio aveva più volte attaccato il Massiccio.

L’incidente fatale per l’escursionista si è verificato sul sentiero estivo che da "Sella di Monte Aquila porta all'albergo di Campo Imperatore. Tedioli era in fase di discesa. Alla scena ha assistito un altro escursionista della provincia di Fabriano che ha dato immediatamente l’allarme ma per Tedioli non c’è stato nulla da fare.

Ieri mattina all’obitorio dell’ospedale il medico legale ha effettuato una semplice ricognizione cadaverica. Poi il pietoso riconoscimento della salma da parte della moglie e di uno dei due figli dell’escursionista. Il pm di turno Simonetta Ciccarelli ha firmato il nullaosta per la restituzione della salma ai familiari per i funerali. I carabinieri della stazione di Assergi (diretti dal maresciallo Giorgio Liaci) hanno confermato quanto già emerso nell’immediatezza della tragedia. Un piede messo male che gli ha fatto perdere l’equilibrio: una caduta rovinosa per 200 metri tra il pietrisco che non gli ha lasciato scampo. L’escursionista infatti al momento della caduta non era equipaggiato con un casco protettivo da montagna. Per il resto anche i soccorritori del Soccorso alpino hanno confermato il possesso da parte dell’escursionista della necessaria attrezzatura. Gli stessi familiari dell’architetto di origini cremonesi ma da anni residente a Todi (frazione di Pian di San Martino) hanno confermato agli investigatori come conoscessero abbastanza bene il Gran Sasso.

 



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