Paganica, tutto fermo dopo cinque anni

- di Dino Iovannitti* - Sono passati oltre cinque anni dal giorno che ha cambiato per sempre le nostre vite. Il terremoto ha trasformato tutto! Ha strappato vite, ha fatto svanire certezze e convinzioni, ha alimentato dubbi e diffidenze. In pochi secondi sono scomparse persone e luoghi che avevano accompagnato la nostra esistenza, le nostre gioie e i nostri dolori. Dopo i momenti del lutto e della disperazione, i momenti della rabbia e dello sconcerto, i momenti dell'impotenza, è sopraggiunto il tempo della speranza e poi della reazione, senza grandi sicurezze ma pieni di fiducia. L'Urbanistica. Sono passati anche quattro anni dal Convegno che il 16 luglio del 2010 si svolse nel Centro Civico di Paganica che io stesso coordinai nel quale fu affrontato l'enorme problema della ricostruzione del Centro Storico di Paganica. In quella sede, alla presenza di tutte le istituzioni preposte alla programmazione delle linee guida per la ricostruzione, si concluse che non bisognava partire da zero. C'erano gli elaborati preparati dalle Università, c'era l'enorme archivio documentale che i tecnici locali avevano costituito negli anni di professione e c'era, non ultimo, il prezioso lavoro per il Recupero e la riqualificazione dei Centri Storici del Comitatus Aquilanus curato dal Professor Marcello Vittorini. Dopo quell'incontro tutti sappiamo come si è proceduto. L'Università e il Comune dell'Aquila non hanno trovato l'accordo per la redazione di un Piano di Ricostruzione per il Centro Storico di Paganica, il Comune ha redatto un proprio piano per l'intero territorio comunale e le normative che si sono succedute hanno fissato per i tecnici i modi e i tempi per la presentazione dei progetti. La Memoria. Le esperienze negli interventi di recupero e riqualificazione dei Centri Storici minori indicano come il successo delle operazioni di riuso degli immobili, dipenda dalla flessibilità delle Norme di Attuazione alle esigenze correnti (cambi di destinazione, spazi d'esodo, viabilità) nel rispetto dei caratteri peculiari ed originali del tessuto urbano, con un'attenzione particolare per quei luoghi che sanno trasmettere la sensazione del vissuto e del desiderio di stare insieme che è innato in ognuno di noi. Ricostruzione Materiale. La nostra sfida sarà quella di una ricostruzione dei Centri Storici dei borghi minori, che coniughi il soddisfacimento delle nuove esigenze con il massimo livello di sicurezza possibile e con il recupero di quei luoghi disseminati di piccoli capolavori di architettura. Per vincere questa sfida e garantire egualmente tutti, i tecnici locali incaricati dai Consorzi obbligatori del Centro Storico di Paganica, si sono riuniti in una struttura unica, Studio Pagus Engineering ed hanno redatto e presentato nei termini fissati dalle Ordinanze, i progetti esecutivi parte prima di tutti gli aggregati (sono rimasti fuori 1 o 2 casi per motivi di contenziosi tra i proprietari) mettendo in campo, oltre alle proprie strutture tecniche e organizzative anche le competenze e capacità professionali di oltre 150 tecnici (ingegneri, architetti, geometri e topografi) di tutto il centro Italia con i quali hanno condiviso gli incarichi, senza ricorrere allo squallido espediente dei subappalti delle prestazioni professionali, al fine di garantire tempi certi per tutti e alto livello qualitativo dei progetti. Una mole di lavoro enorme che si esplicita nei dati parziali, riferiti a circa il 65% degli oltre 130 aggregati ricadenti nel Centro Storico della frazione. I progetti interessano oltre 52.000 mq di superficie residenziale, più di 190.000 mq di superfici non residenziali, abitazioni per oltre 600 nuclei familiari di cui la metà come abitazioni principali e un importo lavori, desunto dalle schede parametriche consegnate, pari ad oltre 110 milioni di euro che ci dà il senso dell'enorme impegno, tecnico ed economico, messo in atto e della grande quantità di lavoro ancora da compiere. Tutti questi dati ed altri ancora sono disponibili nel sito internet dello Studio, in continuo aggiornamento, per garantire quella chiarezza e trasparenza tante volte auspicata in tutte le fasi della ricostruzione post-sisma. Tuttavia i problemi generali affrontati e ancora da affrontare sono molti e di varia natura. Il mancato avvio di qualsiasi discussione sui sottoservizi e sugli spazi pubblici, i continui crolli nelle aree più compromesse, le demolizioni, spesso neanche comunicate ai proprietari, la parcellizzazione delle unità immobiliari, le difficoltà di accesso per i rilievi strumentali e per le indagini strutturali, ne sono un elenco non esaustivo. C'è da aggiungere inoltre che, seppure da aquilani extra moenia abbiamo sempre sostenuto la priorità dell'asse centrale del capoluogo, il Cronoprogramma dei lavori ha escluso Paganica dal primo blocco per la presentazione del progetto esecutivo parte seconda, facendo slittare nella migliore delle ipotesi al 2015 la possibilità di concludere la fase progettuale, minando la speranza di veder rivivere, in tempi accettabili, la nostra frazione. La Geologia del sottosuolo e Sicurezza Sismica Per quanto riguarda le problematiche legate alla geologia del sottosuolo anche i geologi incaricati dai consorzi si sono riuniti in un unico Studio denominato MultiGeo e, coordinati dai tecnici locali, hanno predisposto un piano di indagine (geologico, geotecnico e sismico) su larga scala allo scopo di definire in dettaglio il quadro geologico-strutturale del Centro Storico di Paganica particolarmente complesso e caratterizzato oltre che dalla Faglia di Paganica da numerosi fenomeni di fogliazione superficiale e da cavità ipogee. Ma tutto questo non basta, infatti nel Piano di Ricostruzione nel Capitolo della Macroarea Tempera-Paganica-San Gregorio, sono state individuate sia le Zone di Rispetto e sia le Zone di Attenzione e in esse è prevista espressamente la necessità di "ulteriori indagini geofisiche e geologiche finalizzate a verificare la presenza dell'eventuale faglia attiva". Pertanto, al fine di individuare univocamente quali fossero tali ulteriori indagini, i tecnici Pagus e MultiGeo si sono fatti promotori di una serie di riunioni con gli esperti della Struttura Speciale di Alta Consulenza del Comune dell'Aquila, Geol. Roberto De Marco, già Direttore del Servizio Sismico Nazionale e l'Ing. Vincenzo Petrini ex Direttore dell'Istituto di Ricerca del Rischio Sismico del CNR , alle quali è stato invitato anche il Prof. Geol. Paolo Boncio, responsabile della Microzonazione Sismica dell'Area Paganica-San Gregorio. Nella riunione del 12 giugno 2013 si è convenuto sulla necessità di effettuare delle trincee paliosismologiche trasversalmente alle linee di fratturazione individuate ed è stato effettuato un successivo sopralluogo nel territorio per individuare le zone di indagine (Area Castello, Area Raiale, Area Colle). Ma da allora, a distanza di oltre un anno, nulla è stato più fatto, mantenendo su Paganica oltre le incognite economiche e temporali anche le difficoltà tecniche legate ai rischi geologici. Problemi Endemici. Potremmo continuare nell'elencazione dei difficoltà che affliggono la nostra frazione, ma è sufficiente sommare a i problemi ormai endemici di Paganica quali: il Centro Polifunzionale ormai monumento all'incuria, il Palazzetto dello Sport mai entrato in funzione, il Distretto Sanitario ancora al palo per l'inizio dei lavori così come il nuovo Campo di Calcio, per capire che la preoccupazione della popolazione risulta più che giustificata. Ricostruzione Sociale. Questa nota, nata superando una naturale ritrosia al personalismo, vuole essere uno stimolo a chi, tra mille difficoltà e nella differenza di ruoli, istituzionali e amministrativi, si occupa delle problematiche della ricostruzione affinché non dimentichi una collettività che ha sempre saputo distinguersi per dinamismo e operosità. Lo scorso 6 aprile a Paganica si è svolta una bellissima e partecipata manifestazione dal titolo Il giorno della Rinascita organizzata da tutte le associazioni e le società sportive presenti nel territorio, in tutti gli interventi che si sono succeduti nell'assemblea pubblica è stato chiesto a tutte le componenti sociali l'impegno a fare rete, a fare squadra, coscienti che ognuno di noi può e deve contribuire alla rinascita e alla ricostruzione sociale del nostro Paese. Nei mesi successivi lo sport paganichese ci ha indicato anche la strada per riuscire: collaborazione, organizzazione, trasparenza, rispetto dei ruoli, disponibilità al sacrificio. E i risultati sono stati eccellenti con la promozione delle nostre squadre di rugby, calcio e volley nelle categorie superiori. Forse basta seguire l'esempio. *ingegnere



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