L'ordinanza del Sindaco riabilita l’acqua dei pozzi

La revoca del divieto di captazione dell’acqua dai laghi di San Raniero e San Giovanni di Bagno, con riabilitazione dell’acqua dei pozzi, è stata disposta dal sindaco con una seconda ordinanza, che consente anche l’uso «industriale» per «tutte le acque contaminate interdette dalla precedente ordinanza». «In ottemperanza a quanto dettato dall’Asl, Dipartimento di prevenzione», si legge in una nota del Comune, «il sindaco quale autorità sanitaria locale, aveva emesso ordinanza al fine di adottare apposite misure precauzionali a tutela della salute dei cittadini ed evitare il diffondersi dell’endemia di salmonella, con cui si ordinava di “interdire rigorosamente fino all’estinzione del fenomeno qualunque captazione di acqua superficiale per qualunque uso, fino al ripristino della normalità batteriologica, finalizzato alla prevenzione della casistica umana di salmonellosi” e di “interdire, a qualunque uso, il suolo di eventuale recapito delle acque reflue di depurazione fino a 100 metri dal punto di massimo ruscellamento accertato al di fuori dell’area perimetrata destinata specificamente agli impianti di depurazione”, con riferimento agli impianti di acque reflue recapitanti sul suolo, ovvero quelli di Arischia, Colle di Roio, Aragno, Collebrincioni, Campo Imperatore, Collebrincioni, Pescomaggiore e Civita di Bagno”. Questo prescriveva la vecchia ordinanza. Venerdì, nel corso della riunione indetta dal sindaco con i rappresentanti dei competenti servizi di Asl, Arta, Regione e Provincia, «è emerso, tuttavia», prosegue la nota del Comune, «che la citata ordinanza, alla luce degli ultimi dati analitici rilevati, può essere parzialmente revocata, sì da consentire alcuni usi specifici e inibire la captazione solo relativamente ad alcuni corsi d’acqua. Vista, pertanto, la nota trasmessa dal dottor Giuseppe Matricardi, con la quale si impartiscono nuove prescrizioni in ordine alla possibilità di captazione e agli usi consentiti e ravvisata la necessità e l’urgenza di provvedere al fine di non creare inutili danni agli operatori economici e al contempo tutelare la salute dei cittadini, secondo le nuove direttive impartite dall’Asl, il sindaco ha predisposto un’ordinanza in cui indica che tutte le acque contaminate interdette dalla precedente ordinanza possono essere utilizzate per uso industriale, rigorosamente non alimentare».
 



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