Bollette e affitti non pagati via agli sgomberi forzati

Resa dei conti per gli inquilini del progetto Case e dei Map che risultano morosi totali. I dieci giorni di tempo, per la maggior parte delle 822 diffide di sfratto già consegnate, scadono nella settimana entrante. Chi, avendone le possibilità, continuerà a non pagare bollette e affitti, sentirà bussare alla propria porta e troverà la polizia municipale e gli operai del Comune incaricati di far sgomberare l’alloggio. Il provvedimento adottato dall’assessore Lelio De Santis, con l’avallo della giunta comunale, è giunto alla fase cruciale. Un atto di forza legittimo, secondo De Santis, e non più rinviabile, per «giustizia sociale» nei confronti di coloro che sono in regola con i pagamenti, e anche per evitare il default delle casse comunali, con la Corte dei Conti pronta ad intervenire. «I quattro messi del Comune incaricati di consegnare le 822 diffide», spiega l’assessore De Santis, «hanno ormai quasi completato il loro lavoro. Tutti i morosi totali sanno di avere 10 giorni di tempo, dal momento in cui hanno ricevuto la notifica, per ottemperare al pagamento di tutti gli arretrati, sia per quanto riguarda le bollette delle utenze che per i canoni di affitto. I primi effetti già si sono fatti sentire: in tanti, allarmati, hanno contattato gli uffici o sono venuti di persona. Nei due quartieri provvisori di Sant’Antonio e Gignano, dove le diffide sono arrivate da qualche settimana, il 90% degli assegnatari ha regolarizzato la propria posizione. Messi alle strette, crediamo che la gran parte degli inquilini inadempienti provvederà a versare il dovuto. Nessuno sconto per chi, avendone le possibilità, si rifiuterà di farlo: allo scadere dei dieci giorni scatterà lo sgombero». Il giro di vite deciso dal Comune risparmierà solo chi dimostrerà di trovarsi in una condizione di disagio economico effettivo. Dopo i morosi totali, toccherà a quelli parziali: in tutto si tratta di 1500 i nuclei familiari. Le notifiche consegnate riguardano le morosità registrate fino al 30 marzo 2013. Ma a breve partiranno anche le diffide relative allo «scoperto» dell’ultimo anno: «Stiamo elaborando i successivi provvedimenti», annuncia De Santis, «che saranno calcolati in base al nuovo regolamento che sta per essere varato». Intanto la polizia municipale sta effettuando gli accertamenti sulle casette provvisorie edificate dopo il sisma: «Una procedura prevista dalla legge», afferma il vicesindaco Nicola Trifuoggi, «che vede in campo anche la procura, per eventuali risvolti penali. Concluse le verifiche, ove verranno riscontrate irregolarità, saranno emesse le ordinanze di demolizione dei manufatti».

 



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