Stop Autonoma sistemazione alla fine dell’anno, a chi perde il Cas sarà dato un alloggio

Un’operazione di taglia e cuci, la gestione degli immobili provvisori e dell’assistenza alla popolazione. Occorre far quadrare i conti, e non è facile. Dopo il danno erariale di 11 milioni quantificato dalla Corte dei Conti, bisogna non solo recuperare per quanto possibile gli “ammanchi” imputabili ai morosi, ma anche sistemare i cittadini - sono ancora 4mila - che da dicembre perderanno il contributo di autonoma sistemazione. Il governo intende abolire il Cas, che attualmente si aggira sui 900mila euro all’anno. Ma intanto proprio al governo il Comune chiede di coprire i mancati incassi dovuti ai morosi indigenti, mentre sono partite le prime diffide ufficiali di revoca del beneficio: chi può pagare canoni e bollette, e continua a non farlo, perderà l’alloggio. "Fermezza con chi può e solidarietà con chi non può", sintetizza l’assessore Lelio De Santis. MOROSI. Ecco le cifre aggiornate: per quanto riguarda il pagamento dei canoni di compartecipazione, riservati a chi prima del sisma era affittuario e ora vive nel progetto Case, i morosi totali, su circa 1800 nuclei familiari, sono 326. Di questi, 115 dovrebbero rientrare nelle categorie svantaggiate e, dopo aver ricevuto la diffida di sfratto, hanno dichiarato di non essere nelle condizioni di pagare. «E’ chiaro» sottolinea l’assessore De Santis «che queste persone non finiranno sulla strada e che avremo tra le mani un ammanco, che stiamo quantificando, che non potrà ricadere sulle spalle degli altri cittadini. Quindi, dovrà intervenire il governo, visto che il ministero degli Interni dispone di un fondo destinato agli indigenti». Ci sono poi 44 aquilani che, dopo aver ricevuto la diffida, hanno chiesto di poter rateizzare gli arretrati. E sono stati accontentati. Per tutti gli altri si sta procedendo con revoche mirate, che tengono conto delle fasce di età lavorativa: e su dieci sfratti annunciati nel quartiere di Sant’Antonio, nelle ultime ore due persone hanno già provveduto a pagare. Sul fronte delle bollette, invece, i morosi totali sono 822: anche in questo caso, il criterio adottato è stato di inviare lo sfratto, per ora una decina di provvedimenti, prima a chi lavora, tutelando, all’almeno nella prima fase, anziani e giovanissimi. Dopo i morosi totali, le stesse procedure riguarderanno quelli parziali. CAS. C’è una data: l’autonoma sistemazione, ha annunciato il governo, finirà il 31 dicembre 2014. «Chi ha accettato» aggiunge De Santis «verrà sistemato negli alloggi provvisori che mano a mano si liberano. Intanto, tra una decina di giorni si sbloccherà il pagamento degli arretrati, fermi ad aprile a causa del mancato trasferimento delle risorse da parte dello Stato: la delibera Cipe è stata firmata. E credo che la Corte dei Conti dovrà rivedere il danno erariale calcolato, visto che il Cas attualmente è sceso sui 900mila euro». COMITATI. De Santis replica alle accuse: «Abbiamo in parte recepito le proposte sul calcolo delle utenze arrivate dai comitati, migliorando la tripartizione. Ma il nuovo regolamento deve ancora essere approvato da giunta e consiglio. Nel frattempo, si paga in acconto fino al 75%, risolvendo il problema delle new town “sprecone” e dei primi piani, e mantenendo un 25% per poi riequilibrare i conti». Infine l'assessore anticipa la costituzione di un'unità di progetto, un unico ufficio che dovrà gestire assistenza e riscossioni, in modo da ottimizzare e velocizzare procedure e tempi.
- da Il Centro -

 



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