Picchetto alpino per l’addio a Luigi Vaccarelli

Commozione e tanta gente per l’ultimo saluto a Luigi Vaccarelli, morto tra le fiamme nella sua rimessa agricola. La bara ha fatto l’ingresso nella chiesa di San Pio X salutata dai colleghi alpini schierati da un lato. Dall’altro i componenti del gruppo Facebook «Compagnia aquilana» di cui faceva parte, amici presenti con la maglia del gruppo nel quale Gigi, ogni mattina, dava il buongiorno con fiori virtuali. Entrata in chiesa tra gli applausi la salma è stata vegliata per tutta la durata della funzione da sei alpini. Sul cuscino di fiori, composto da rose rosse e bianche, quasi a riassumere una vita di purezza e passione per un uomo da sempre impegnato nel sociale, il cappello con la penna nera. «È stata una scomparsa inattesa, ma Luigi ha solo concluso il viaggio terreno», ha detto il sacerdote nell’omelia. «Era coinvolto in vari gruppi e nel sociale e ha speso bene la sua vita. La Resurrezione ci aiuta a capire la morte in modo diverso. Anche se le domande sono laceranti». Le penne nere lo hanno omaggiato con la presenza di numerosi gruppi, compresi i volontari della protezione civile dell’Ana, dell’unità cinofila e della squadra alpinistica. Già alfiere nell’adunata nazionale di Pescara, Luigi Vaccarelli, come dichiarato nei giorni scorsi da Carlo Frutti, coordinatore del comitato promotore dell’adunata del 2015, aveva dato la disponibilità per l’evento ospitato nella nostra città. Nei giorni 15-17 maggio l’adunata sarà anche nel suo ricordo, come annunciato dal presidente della sezione Abruzzi Giovanni Natale, che ha portato, in occasione delle esequie, il saluto della presidenza nazionale informata del lutto. Nel corso della liturgia, nella chiesa gremita sono risuonati i canti alpini «Signore delle cime» e «Stelutis Alpinis». A dare l’addio a un grande tifoso dell’Aquila calcio anche il presidente del club rossoblù Corrado Chiodi. Sul feretro, all’uscita dalla chiesa, una bandiera dai colori rossoblù ha ricordato la passione di Gigi per la squadra di calcio della propria città. Poi la tumulazione nel cimitero di Sassa.

- da Il Centro -

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo