Don Giovanni Gatto lascia Tempera

Era nell'aria da un po' di tempo e alla fine, c'è stata la comunicazione ufficiale. Don Giovanni Gatto, parroco di Tempera, lascia la parrocchia per tornare nel suo Veneto.
Abbiamo imparato a conoscere don Gio' come un prete fuori dagli schemi sempre pronto a sorprendere con le sue azioni eclatanti.
Tutto il paese gli è stato vicino nei suoi proplemi di salute.
Incredibilmente è uscito vivo dal drammatico terremoto del 6 aprile 2009 e solo chi ha visto la casa canonica distrutta grida al miracolo.
Ha combattuto con gli abitanti di Tempera per la ricostruzione del centro storico sempre in prima fila davanti a tutti e dopo 5 anni forse anche lui ha perso la speranza.

Don Giovanni aveva scritto una lettera al Papa per quanto riguarda il problema della carenza di vocazione, della battaglia contro la povertà e dei parroci di frontiera che lottano costantemente contro le ingiustizie. «Rispetto tutti i cardinali e i vescovi ma sono felice che Papa Francesco abbia messo in discussione proprio loro dicendo che il popolo di Dio ha bisogno di gente umile», dichiara don Gatto, «il nostro Papa ha detto che vuole vescovi alla mano che sappiano stare con il “gregge” e non distaccati». Nella canonica della chiesa di Tempera, lo scorso Aprile, il telefono è squillato poco prima delle 10. «Il pontefice ha detto: “Buongiorno, don Giovanni Gatto?” Sono Francesco, il Papa”», racconta emozionato il parroco, «ero frastornato ho pensato per un attimo che fosse uno scherzo invece la voce era proprio la sua, quella del Papa». Per don Giovanni è stata una felicità immensa e una grande commozione. «Posso solo dire a tutti gli amici e ai montebellunesi che Papa Francesco», continua don Giovanni, «è una persona meravigliosa e la sua voce trasmette una grande serenità». È proprio durante la telefonata che il parroco ha detto «tutto quello che mi passava per la mente e il cuore. A Francesco ho detto che bisogna fare qualcosa per i preti soli, quelli incompresi, emarginati, i preti che ogni giorno lottano contro le ingiustizie, le mafie, la burocrazia diabolica e tutti i vari disagi.
La parrocchia Santa Maria è sempre stata molto difficile da gestire, ma lui ha messo tutti in riga . Grazie al suo impegno, Tempera ha una sua chiesa in legno provvisoria e  un rapporto di amicizia con la parrocchia San Paolo di Cuneo. Ogni anno 35 ragazzi piemontesi vengono a Tempera per legare con i giovani del posto.
Don Giovanni è stato amato dai più  è diventato un temperese doc, auguri per il nuovo cammino.


 



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