NOSTALGIA ...DI CAMARDA

Sfollato e desolato...
Errante e pendolare vago.
Paesano sono tornato
ai piedi del Gran Sasso.
Camarda é ospitale,
vi regna quiete e pace,
ma di L'Aquila sono figlio
che ha il nido demolito.
La nostalgia mi assale,
non la vedo volteggiare...
Adesso é spenta e tace.


Dopo quattro anni e mezzo, ti ho lasciato mia cara e ospitale Camarda e seppur tornato a casa, la mia casa, provo un po' di "nostalgia per te....Ma il mio non é un addio, e ogni volta che passerò per salire sul Gran Sasso ricorderò della mia permanenza...Ti ho lasciata con queste rose, "colte" proprio nel luogo dove ho abitato e te le restituisco così! GRAZIE

Filippo Crudele

Filippo Crudele
poeta dell’Abruzzo e del Gran Sasso

(Alcune sue prose, poesie e foto per conoscere meglio questo simpatico personaggio abruzzese)


Namasté

(Saluto il Dio che è in Te !)

[ un saluto originario della zona di India e Nepal che viene usato comunemente in molte regioni dell’Asia.  Può essere utilizzato sia quando ci si incontra che quando ci si lascia.  Viene di solito accompagnato dal gesto di congiungere le mani, unendo i palmi con le dita rivolte verso l’alto, e tenendole all’altezza del petto, del mento o della fronte, facendo al contempo un leggero inchino col capo.  Nella cultura indiana, questo gesto è un "mudra", un gesto simbolico utilizzato anche nello "yoga".     Filippo mi ha salutato così dopo il nostro incontro. ]

Namasté

Più salgo,
più mi avvicino al cielo
e più avverto
d’essere leggero.
Ad ogni passo,
mi lascio dietro
il peso del vuoto
e tanto frastuono.
Assaporo e gusto
l’essenza del silenzio,
e naufrago in quel deserto
alla ricerca di me stesso,
accarezzato e frustato
dal sole e dal vento.
Il vuoto e il pieno
si ricercano, attraggono
e completano;
colgo il valore dell’Altissimo
per curare il mio giardino,
e appagato ridiscendo.
Saluto il Dio che è in te,
come fa l’umile sherpa
con un riverente "namasté",
soddisfatto e contento
del suo piccolo Universo !

di Filippo Crudele  ( * )
  


Filippo Crudele a Cocullo in Abruzzo, durante la Processione dei "serpari"
(Foto di F.Crudele)


Una premessa...

<< Caro Enea,
sarà onore mio e del Gran Sasso, se un Valdostano, ha così simpatizzato con loro, che vuole farli conoscere nel mondo.  Ho molto materiale, te lo invierò un po’ alla volta, ma tu comincia pure, perchè puoi integrarlo nel tempo con idee che nascono di volta in volta.
Ciao "Cucciolone", dal tuo sorriso traspare la bontà !
Quando ho scritto la prima poesia "il mio zaino" che il CAI dell’Aquila pubblicò al calendario delle escursioni, arrivò alla sede del CAI un elogio di Roberto De Martin (che non conoscevo) riferito alla poesia, ma il Presidente di allora me lo tenne nascosto e negò.  Quando l’ho saputo ho scritto "Laghetto Pietranzoni".  Tu hai conosciuto l’uno e l’altro e vuoi farli conoscere al mondo !!
                           "...qua si confà la nobiltà..."    NAMASTE’
Filippo Crudele

( L’Aquila - Giovedì 21 giugno 2007 - ore 11.35 ) 
 >>


Con queste semplici parole, Filippo ha iniziato a inviarmi, per posta elettronica, alcune sue fotografie ed alcune bellissime poesie.  Tutto era cominciato durante il convegno GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) in un week-end di metà giugno 2007 (ora appena concluso), in quel di Sondrio in Valtellina a cui avevamo partecipato con molti altri soci e simpatizzanti.


Enea, Amelia, Walter e Filippo in vetta al Pizzo Meriggio (48676 bytes)
In vetta al Pizzo Meriggio ( m 2358 slm ), da sinistra: Enea, Amelia, Walter e Filippo
(Foto di E.Fiorentini)

Il sabato mattina, partecipammo entrambi alla salita al Pizzo Meriggio (m 2358 slm), un bel monte boscoso che sovrasta Sondrio sul versante sud della valle: un vero balcone <belvedere> sull’intero gruppo del Disgrazia e del Bernina verso nord, ma che offre contemporaneamente una vista spettacolare su molte cime delle Orobie Valtellinesi, verso sud.
Eravamo in 7 persone più la guida che, in questa occasione, è stato l’Assessore al Turismo di Sondrio: il dott. Diego Scarì, che ringrazio ancora per la sua cortesia, simpatia e competenza.
Tra queste persone c’era Filippo, anche lui venuto a Sondrio da L’Aquila per il convegno in Valtellina.
Durante la salita e le soste, Filippo iniziò a recitare, a memoria, le sue poesie e a parlare della sua terra e delle sue montagne.
Fu così che scoprì il mio amore per l’Abruzzo e, in particolare, la mia passione per il gruppo montuoso del Gran Sasso che ho frequentato per oltre 30 anni, in tutte le stagioni e con molte tecniche di salita, durante la mia lunga permanenza a Roma.
Conosco molto bene tutti i luoghi descritti da Filippo perchè li ho frequentati, amati e considerati il mio terreno di gioco preferito al di fuori e distante dal caos delle grandi città.
Un luogo dove poter meditare, guardare il cielo limpido di giorno e le stelle nelle notti serene, seduto al di fuori di un rifugio o di un bivacco. Mi ha colpito la capacità di Filippo di esprimere bene e di sintetizzare i sentimenti che io stesso ho provato al cospetto delle rocce dolomitiche del Corno Grande e del Corno Piccolo.

E’ nata in breve una reciproca simpatia e ho chiesto a Filippo la cortesia di poter pubblicare qualche sua opera e qualche sua foto, per fare provare ai visitatori di queste pagine del mio sito le stesse nostre emozioni. Filippo ha consentito e mi ha inviato del materiale che io presento, come meglio posso, qui di seguito.
Grazie infinite Filippo per questa tua cortesia !
Spero presto di riascoltare le tue poesie, dalla tua viva voce, su qualche altra montagna, magari in Abruzzo...
Buona montagna e Buona Lettura a tutti !
(Enea Fiorentini)


Testi e Foto di Filippo Crudele

 

Grazie Gran Sasso

Grazie, per avermi regalato:
valli, creste, vette e ogni tuo anfratto;
per avermi fatto conoscere l’eterno Calderone,
il Nevaio della Salsa, di Rionne e del Gravone,
la sorgente di San Franco,
i salti del Vitello D’Oro e di Rio Arno;
per avermi fatto vedere dall’alto e gustare:
albe e tramonti da sogni,
laghi, montagne e mare;
per i cieli incantevoli:
cupi, nuvolosi, esplosivi o squarciati
da saette e raggi solari,
quando grigi e colorati da arcobaleni
o profondi, azzurri e sereni;
per avermi invitato alla tua gala d’inverno;
per avermi bagnato, infreddolito e riscaldato;
per avermi fatto camminare
su tappeti per principi:
bianchi o verdi, fioriti e variopinti;
per avermi fatto ascoltare la voce del vento,
quella del silenzio e la forza della sua eco;
per avermi fatto specchiare nel tuo piccolo Lago
e per avermi colpito l’animo,
quando mi hai illuminato
e fatto vedere nel tuo magico profilo,
il Volto Immacolato di Cristo,
a me tanto caro
e te ne sono grato.

L’Aquila, 31.01.2006

Filippo Crudele

 

Panorama dalla Majella sul Gran Sasso (15510 bytes)
Panorama dalla Majella sul Gran Sasso che, visto in verticale,
forma la silhouette del volto di Cristo

Panorama sul Gran Sasso dal Teramano (33443 bytes)
Panorama sui <Pilastri> e sul <Paretone> del Gran Sasso
dal versante Teramano, in mezzo ai girasoli
 
 
 

Francesco De Marchi
( primo sul Monte Corno - 19.08.1573 )

Arriva a L’Aquila
con Margherita d’Austria,
e s’innamora di quel Monte
che vede alto all’orizzonte.
Non è più tanto giovane
quando mette piede
sull’inviolata cima
che resterà legata al suo nome
e a quello di un cacciatore.
A imperitura memoria
di quel lontano giorno,
il CAI Aquilano li ricorda
con un pilastro roccioso,
posto sull’ameno luogo,
antistante il Forte Spagnolo,
che guarda incantato:
l’eterno <Monte Corno>.

L’Aquila, 19.11.2006

Filippo Crudele

 
Panorama sul Corno Grande dal Corno Piccolo (19860 bytes)
Panorama sulle Vette frastagliate del Corno Grande che al loro
interno racchiudono la conca del ghiacciaio del < Calderone >,
dalla vetta del Corno Piccolo (Gran Sasso)

(Foto di Enea Fiorentini)

<... quel Monte che è detto Corno ...>
<...l’huomo non si puol dare aiuto l’uno à l’altro perché bissogna stare attacato alla pietra con le mani, massime quando si è appresso alla sommità un terzo di miglio dove la pietra è fragilissima.  Dico se l’huomo cadesse che vi son molti luochi dove verrebbe ducento, e più bracci per aria.  Poi trovarebbe punte di sassi e d’ivi potteria cader’altro tanto, come fece un Frate l’anno 1572, che cascò et andò in pezzi...>
  (dal Diario di Francesco De Marchi)

 Leggi la Cronaca della sua prima salita del 1573 )

 
 
 

Corno Piccolo e Corno Grande

Il Corno Piccolo
è possente e monolitico,
ha due grosse spalle,
di pietra ha le sue fiamme,
con sé un prezioso monile:
< Livia il Campanile >.
Il Corno Grande,
è più alto ed elegante,
ha tre vette frastagliate,
del Gran Sasso è Cattedrale.
Un suggestivo e immacolato anfiteatro,
è culla dell’ultimo ghiacciaio:
è vecchio, magro e malato,
ma una bolla d’acqua chiamata < Sofia >,
ti fa capire, che batte ancora la sua vita.
Se per lo studioso è un inghiottitoio,
a me piace saperla, suo lacrimatoio.
Non possa pianger mai la gente,
il < Calderone > possa farlo sempre!
Se per la gente il pianto è dolore,
è vita per il vecchio < Calderone >.
Al < Passo del Cannone >,
si nota l’effetto di una sua esplosione,
alcune targhe in ottone,
ti ricordano la vita,
la morte, il dolore... e l’amore!

Filippo Crudele

 

Panorama dal Gran Sasso verso Campo Imperatore (15963 bytes)
Panorama dal Gran Sasso verso Campo Imperatore con la
Majella sullo sfondo, salendo lungo la < Direttissima > alla
Vetta Occidentale del Corno Grande (m 2912 slm)
 
 
 

Laghetto Pietranzoni

Ti avvicini a Campo Imperatore
e non ti accorgi
del Laghetto Pietranzoni.
E’ facile vedere e riverire:
grandi, potenti o presunti tali.
Lui è piccolo e povero d’acqua,
però a nessun animale la risparmia,
ha una grande anima !
Con umiltà e nobiltà,
la usa a fa da specchio
a quel Massiccio là.
Del Corno Grande,
due immagini perfette !
Una è là, vicino a te,
immersa e ribaltata.
Fotografie artistiche e bellissime,
che puoi metterle in cornice,
foto famose in tutto il mondo,
tutti sanno del Gran Sasso,
quanti del piccolo Lago ?
Per dar lustro al potente,
ecco il sacrificio della povera gente.
Riconoscergli un po’ di gloria,
non costa e non guasta niente.
A costo d’essere perdente,
voglio andar contro corrente:
essergli grato e riconoscente.

Filippo Crudele

Filippo a Campo Imperatore d’inverno nei pressi del laghetto Pietranzoni (18856 bytes)
Filippo a Campo Imperatore d’inverno,
nei pressi del laghetto < Pietranzoni >

Panorama sul Gran Sasso dal laghetto Pietranzoni (28263 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la piccola scultura di un pinguino scolpita da Filippo
 
 
         
  Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni > (22366 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
le sculture di due piccole foche realizzate da Filippo
  Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni > (24543 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di un orso bianco realizzata da Filippo
 
  Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni > (21108 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di un coccodrillo realizzata da Filippo
  Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni > (23212 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di una mucca realizzata da Filippo
 
  Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni > (26765 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di uno stambecco realizzata da Filippo
  Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni > (30352 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di un gufo realizzata da Filippo
 
  Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni > (26800 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di una donnola realizzata da Filippo
  Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni > (29285 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di un cagnetto realizzata da Filippo
 
  Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni > (31850 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di un riccio realizzata da Filippo
  Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni > (25922 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di una marmotta realizzata da Filippo
 
  Panorama sul Gran Sasso da Campo Imperatore, con falco e crocus (30336 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal Campo Imperatore con,
in primo piano tra i crocus,
la scultura di un falco realizzata da Filippo
  Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni > di Campo Imperatore, con il falco (23010 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di un falco realizzata da Filippo
 
  scultura Giraffa (25441 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di una giraffa realizzata da Filippo
  scultura Elefante (31971 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di un elefante realizzata da Filippo
 
  scultura Camaleonte (30101 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di un camaleonte realizzata da Filippo
  scultura Istrice (29789 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di un istrice realizzata da Filippo
 
  scultura Pernice (28568 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di una pernice realizzata da Filippo
  scultura Grifone (27456 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di un grifone realizzata da Filippo
 
  scultura Foca (24614 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di una foca realizzata da Filippo
  scultura Marmotta (19030 bytes)
Panorama sul Gran Sasso dal laghetto < Pietranzoni >
di Campo Imperatore con, in primo piano,
la scultura di una marmotta realizzata da Filippo
 
  Panorama sul lago di Campostosto e con il Gran Sasso sullo sfondo (27505 bytes)
Panorama sul lago di Campotosto,
con il Gran Sasso sullo sfondo
  Panorama sul lago di Campotosto e sui Monti della Laga (15482 bytes)
Panorama sul lago di Campotosto,
con i Monti della Laga sullo sfondo

(Foto di Enea Fiorentini)

 
 
  Lago Racollo al Gran Sasso (15821 bytes)
Lago Racollo al Piano Racollo
nella parte sud di Campo Imperatore
  Lago di Filetto in estate, con il Pizzo Cefalone sullo sfondo (21607 bytes)
Lago di Filetto in estate
con il Pizzo Cefalone sullo sfondo
 
  Lago di Fossetta e Lago di Barisciano (9261 bytes)
Lago di Fossetta e Lago di Barisciano,
a sud di Campo Imperatore
  Ruderi del Monastero della Madonna del Monte (12483 bytes)
Ruderi del Monastero della Madonna del Monte,
nei pressi del Lago di Passaneta
 
  Onde di ghiaccio sul piccolo e ignoto lago Filetto al Piano di Fugno (18742 bytes)
Onde di ghiaccio sul piccolo e ignoto
lago Filetto al Piano di Fugno, sotto Montecristo

Onde di ghiaccio

E’ inverno!
quando m’inchino
ad un piccolo lago
che mi tende la mano
e regala:
"onde di ghiaccio".
  cardi sul Gran Sasso (16944 bytes)
cardi sul Gran Sasso


Argento d’un cardo

Un freddo tremendo
mi punge, ma non tremo!
E un misero cardo,
mi offre il suo argento.


Filippo Crudele  -  L’Aquila, 10-02-2008
 
  Cardo sul Gran Sasso (17276 bytes)
Cardo sul Gran Sasso
  Corno Grande e nuvole (9554 bytes)
Corno Grande e nuvole
 
  Neve

Bianche farfalle,
leggere, silenziose e delicate;
volano e poi si posano
per tessere quel magico velo,
che con candida innocenza,
cela e rivela nefandezza
e bellezza.
  Vento

Soffia violento,
terrore di vento.
Gioca con grazia
con neve e sabbia.
Sculture e disegni,
che stenti a crederci!


Filippo Crudele  -  L’Aquila, 10-02-2008
 
         
 

Nebbia

Un mare di nebbia sommerge
e affoga la città !
Avverto che mi soffoca
e allora scappo e salgo !
Come lo sovrasto,
resto incantato
per cotanto spettacolo:
Il cielo è totalmente sereno,
vedo isole che non esistono,
rocche, castelli e paesi
che s’inabissano
e giocano a nascondino.
Quando il sole lo riscalda,
quella nebbia sfuma leggera, velata,
e pennella l’aria di biacca.
Il vento ne fa un gioco
di veli trasparenti e delicati,
che si adagiano, svolazzano
e si stracciano sui seni
e nei fianchi di colline e montagne,
più suggestive e incontaminate.
Così "vaneggia mortale mente"
davanti ad arcane, velate
e pudiche bellezze.

Filippo Crudele

L’Aquila, 13.04.2007

 
Tramonto da Monte Cristo con nebbia sui dintorni aquilani  (12288 bytes)
Tramonto visto da Monte Cristo,
con un mare di nebbia sui dintorni aquilani

Veduta dalla zona di Rocca di Mezzo verso il Gran Sasso (12288 bytes)
Veduta dalla zona di Rocca di Mezzo,
con il Castello di Ocre, la conca Aquilana e,
in lontananza, il Gran Sasso al di sopra della nebbia
 
         
  Veduta da Monte Cristo, con la nebbia tra le cime circostanti (12288 bytes)
Veduta da Monte Cristo, con nebbia tra le cime circostanti
  Nebbia attorno alla zona dei Tre Laghetti (16384 bytes)
Nebbia tra le cime della zona dei Tre Laghetti
 
 
Alberi in fiore e neve di marzo
         
  Alberi in fiore e neve di marzo sul Gran Sasso (16382 bytes)
Alberi in fiore e neve di marzo a San Giacomo,
nei pressi de L’Aquila, con panorama sul Gran Sasso
  Alberi in fiore e neve di marzo sul Gran Sasso (17001 bytes)
Alberi in fiore e neve di marzo a San Giacomo,
nei pressi de L’Aquila, con panorama sul Gran Sasso
 
         
 

Viola

A una viola deliziosa
e sola,

sussurro con amore

e graziosa
mi si dona !

Filippo Crudele

Fiori Alpini

Tanti fiori sui monti.
Esplodono miriadi di colori.
Piccoli, forti e vivaci,
ben radicati
tra ghiaioni e sassi.
Sono figli del freddo,
del sole e del vento;
lottano contro il tempo,
fioriscono
e danno sempre il meglio.

Filippo Crudele

Candore dei monti

Canta e bisbiglia
il candore dei monti
e lascia il colore
a quello invadente dei crocus
e di tanti piccoli fiori,
disseminati e preziosi incastonati
negli aridi ghiaioni.

Filippo Crudele

 
         
  Una bella viola al Gran Sasso (22693 bytes)
Una bella viola tra i sassi del Gran Sasso
  Viole gialle tra i sassi del Gran Sasso (25382 bytes)
Viole gialle tra i sassi del Gran Sasso
 
         
  I riflessi e l’incanto di un lago del Gran Sasso (24974 bytes)
I riflessi e l’incanto di un lago del Gran Sasso
  Crocus sul Gran Sasso (24964 bytes)
Un crocus tra le nevi del Gran Sasso
 
       
 

Narciso

Basta poco per ferirlo,
che tu gli tocchi la corolla
o gli sfiori il pistillo.

Si ritiene tanto bello,
per essersi visto in superficie,
riflesso in quella
di uno specchio
e mai dentro se stesso.

Ingannato da un riflesso,
adesso appassisce e languisce,
nella conflittualità dell’ego.

Filippo Crudele

Narcisi dei Monti Gemelli (30317 bytes)
Narcisi sugli aspri contrafforti dei Monti Gemelli,
con la catena del Gran Sasso sullo sfondo
 
         
  Un misero cardo in estate al Gran Sasso (21344 bytes)
Un misero cardo in estate al Gran Sasso
  Cardi in estate al Gran Sasso (26452 bytes)
Cardi sotto il sole d’estate al Gran Sasso
 
         
  Un cardo solitario in inverno al Gran Sasso (24243 bytes)
Un cardo solitario in inverno al Gran Sasso
 

                        Cardo

                        D’estate ho sofferto
                        e con le spine mi sono difeso.
                        Adesso che è sceso l’inverno
                        non temo il freddo nè il gelo.

                        Filippo Crudele

 
         
 

Monte Aquila

Fu una vera atrocità !
Un’aquila in gabbia,
all’ingresso della mia Città !

Il proprio emblema,
ingabbiato e umiliato,
era un’offesa alla libertà !

Quel magnifico rapace,
un tempo anche imperiale,
finalmente liberato,
maestoso tornò a volare
nel suo ambiente naturale.

In Via delle Aquile,
restò vuota la sua prigione,
finché una notte
ci trovò la morte
un vecchio barbone.

Solo allora fu demolito quel disonore !

Sul Gran Sasso c’era una vetta,
non aveva ancora un nome,
Messa Santa vi fu celebrata,
Monte Aquila fu battezzata,

mentre lei in alto, orgogliosa roteava...
come se sapesse di essere,
la festeggiata.

Filippo Crudele

 
Festa al Monte Aquila (28356 bytes)
Messa al campo sulla vetta di Monte Aquila (m 2494 slm),
con alle spalle le pareti del Corno Grande (m 2912 slm),
durante i festeggiamenti per questo monte


L’Aquila di Filippo

L’ho vista in cielo, leggera volare
ed elegante,
come un aliante planare.
L’ho vista poi in terra,
scolpita in un ceppo,
dall’acqua e dal tempo,
come non può far meglio
neanche un grande Scalpello.
Tra le mie mani,
ora par di volare
e mi vuol bene
come ad un padre.

Filippo Crudele
 
         
  L’Aquila Reale di Filippo al Gran Sasso (28705 bytes)
L’Aquila di Filippo con lo scenario del Gran Sasso
(Foto di Enea Fiorentini)
  L’Aquila Reale di Filippo al Gran Sasso (27648 bytes)
L’Aquila di Filippo al laghetto Pietranzoni del Gran Sasso
(Foto di Enea Fiorentini)
 
         
  Christian Roccati e Filippo con l’Aquila Reale di Filippo a Badia Prataglia (AR) al Convegno GISM del 6/6/08 (42760 bytes)
Christian Roccati e Filippo con l’aquila reale a Badia Prataglia (AR),
durante il Convegno GISM nelle Foreste Casentinesi (6/6/08)
  Filippo con la sua Aquila Reale a Badia Prataglia (AR) al Convegno GISM del 6/6/08 (57064 bytes)
Filippo con la sua aquila reale a Badia Prataglia (AR),
durante il Convegno GISM nelle Foreste Casentinesi (6/6/08)
 
         
 

Il Germano Reale

T’invio la foto di quel pezzo di legno
che raccolsi nel bosco del Casentino,
diventato ora un Germano Reale.
Era lì, inerme, zuppo, marcio,
tra le indicazioni dei sentieri
e la base di un albero.
Ciò che poi, tra le mie mani,
sarebbe diventato il magnifico
"Germano Reale".
Sono andato a rivisitarlo
per vedere se si notava.
Ebbene si vede !
Ora risplende e vola sul Gran Sasso.
Vera testimonianza di una
metamorfosi... annunciata !

Filippo Crudele  (21-22 giugno 2008)

  Il Germano Reale di Filippo, trovato nelle Foreste Casentinesi e ora portato al Gran Sasso (40741 bytes)
Il "Germano Reale" di Filippo, ricavato da un pezzo di tronco trovato nei
boschi delle Foreste Casentinesi, durante il raduno GISM del 6-7-8
giugno 2008, e ora esposto a Campo Imperatore al Gran Sasso
 
         
  Il Germano Reale di Filippo, trovato nelle Foreste Casentinesi ed esposto al laghetto Pietranzoni del Gran Sasso (27436 bytes)
Il "Germano Reale" di Filippo,
trovato nei boschi delle Foreste Casentinesi
e ora portato al Gran Sasso
  Il Germano Reale di Filippo, trovato nelle Foreste Casentinesi ed esposto al laghetto Pietranzoni del Gran Sasso (27833 bytes)
Il "Germano Reale" di Filippo,
trovato nei boschi delle Foreste Casentinesi
e ora portato al Gran Sasso
 
       
 

Tucani e Pappagalli

Domanda:
Ci sono Tucani e Pappagalli al Gran Sasso ?
Risposta:
Si, li trovi tra le rocce delle Torri di Casanova
e del Monte Infornace !

Filippo Crudele  (3 ottobre 2007)

 

Il Tucano

Vanità di un uccello
che si pavoneggia col becco.
Lo ha lungo e colorato
e si fa chiamare tucano.

Filippo Crudele

         
  Il Tucano in legno con Filippo al Gran Sasso (18363 bytes)
Il Tucano ricavato da un ceppo di legno, fotografato
con Filippo a Campo Imperatore, nei pressi del
laghetto Pietarnzoni, al Gran Sasso
  Il Tucano in legno visto da vicino al Gran Sasso (23960 bytes)
Il Tucano ricavato da un ceppo di legno,
fotografato a Campo Imperatore, nei pressi del
laghetto Pietranzoni, al Gran Sasso
 
         
  Il Tucano col becco rosso al Gran Sasso (26229 bytes)
Il Tucano col becco rosso al Gran Sasso
  Il Tucano col becco giallo al Gran Sasso (31247 bytes)
Il Tucano col becco giallo al Gran Sasso
 
         
  Il Tucano col becco giallo delle Torri di Casanova al Gran Sasso (27840 bytes)
Il piccolo tucano dal becco giallo, ricavato da una roccia
trovata sulle creste del "Sentiero del Centenario",
tra le Torri di Casanova e il Monte Infornace, al Gran Sasso
  Una Gallina al Gran Sasso (21710 bytes)
Una gallina sta "covando" nei pressi
del laghetto Pietranzoni di Campo Imperatore
al Gran Sasso
 
         
  Il pappagallo del Sassone lungo la Direttissima del Gran Sasso (23788 bytes)
Il pappagallo ricavato da una roccia trovata poco sopra
il Sassone, lungo la "Direttissima" del Gran Sasso
  Il pappagallo delle Torri di Casanova al Gran Sasso (22474 bytes)
Il pappagallo ricavato da una roccia trovata
sulle creste del "Sentiero del Centenario",
tra le Torri di Casanova e il Monte Infornace, al Gran Sasso
 
         
  Una colomba con Filippo al Gran Sasso (21638 bytes)
Una colomba "di roccia" tra le mani di Filippo al Gran Sasso
  La stessa colomba vista da vicino al Gran Sasso (26480 bytes)
La stessa colomba, vista da vicino, al Gran Sasso
 
     
 

Gli uccelli di Filippo

A forza di inserire le foto di uccelli e le relative poesie di Filippo, mi sono venute, di getto, queste "quattro rime" che inserisco, umilmente, in questo spazio.  Esse sono dedicate proprio a Filippo che, con caparbietà, ha saputo "riconoscere" ed "estrarre" rocce particolari sulle montagne di casa e altrove e "raccogliere" legni speciali tra gli alberi e alle loro radici.  Filippo ha saputo "salvarli", "rielaborarli" e "riproporli" come proprie originali "sculture".  Le foto presentate su questa pagina sono solo un piccolo esempio della sua inventiva, laboriosità e arte.
(Enea Fiorentini)

 
 

a Filippo e alle sue sculture

Nel suo gran girovagare
tra le rocce li ha trovati.
Or non voglion più volare,
in montagna son restati !



Con le mani li ha scolpiti
e di colpo son rinati !
Di colori li ha vestiti
e a Filippo sono grati !



Sono uccelli colorati,
veri o finti non si sa !
Sul Gran Sasso son tornati
perchè fanno il nido là !


( Enea Fiorentini - giugno 2008 )

 
         
  Filippo Crudele recita - a braccio - una delle sue poesie durante le escursioni nelle Foreste Casentinesi (22060 bytes)
Filippo Crudele recita - a braccio - le sue poesie durante
le escursioni nelle Foreste Casentinesi, in occasione del
raduno GISM a Badia Prataglia del 6-7-8 giugno 2008

(Foto di Enea Fiorentini)
  Le sculture di Filippo Crudele presentate a Badia Prataglia (25149 bytes)
Una parte di sculture di Filippo Crudele, portate
dall’Abruzzo e presentate a Badia Prataglia,
durante il raduno GISM del 6-7-8 giugno 2008

(Foto di Enea Fiorentini)
 
         
  Un orso al Gran Sasso (16907 bytes)
La scultura di un orso realizzata da Filippo con una
roccia di arenaria trovata alla Conca degli Invalidi,
appena sopra la Sella del Brecciaio del Corno Grande
e presentata a Campo Imperatore
  Un rinoceronte al Gran Sasso (24621 bytes)
La scultura di un rinoceronte realizzata da Filippo con
una roccia di arenaria trovata alla Conca degli Invalidi,
appena sopra la Sella del Brecciaio del Corno Grande
e presentata a Campo Imperatore
 
 
 

Al "Cantore del Gran Sasso"
(Filippo Crudele)

 
 

Caro amico prediletto
del Gran Sasso sei "Cantore"
e con rime a grand’ effetto
gli dai lustro e fai onore.

E’ un piacere ospitare
e gustare lentamente
ciò che scrivi con il "sale",
per offrirlo a tanta gente !

Anche un sasso "isolato",
ispira il tuo talento,
raccolto e interpretato
in artistico "Soggetto".

A Campo Imperatore,
tanti simpatici "animali",
fanno capir la tua passione
e veder come sono nati !

 
 

( Enea Fiorentini - Ottobre 2008 )

 
       
 

Ji sassi de Crudele

Quanno Crudele non va a laorà
se nne va sempre a camminà,
sulla montagna silenziosa,
a do’ la mente se reposa.

Mentre se nne sta ’n tranquillità,
ogni tantu se sente de chiamà,
è ’nu sassu che ji fa:

< n’ajio visti tanti de passà,
ma solo de ti me pozzo fidà,
pecchè sci pinu de bontà,
appena t’ajio visto
mi sci fattu ’nammorà.

Mo, me te tà propriù reportà,
mittime a ’na parte
e non me tte scordà,
pecchè ’nu jiornu sarrau tanti
che de mi e de ti ne pozzu parlà >.

Settimio Saturni

 

I sassi di Crudele

Quando Crudele non va a lavorare
se ne va sempre a camminare,
sulla montagna silenziosa,
dove la mente si riposa.

Mentre se ne sta tranquillo,
ogni tanto si sente chiamare,
è un sasso che gli dice:

< ne ho visti tanti passare,
ma solo di te posso fidarmi,
perchè sei pieno di bontà,
appena ti ho visto
mi hai fatto innamorare.

Adesso, portami con te,
mettimi in un luogo
e non ti scordare di me,
perchè un giorno saranno tanti
che parleranno di noi >.

Settimio Saturni

 
 

"... e Filippo Crudele si racconta ... "

 
 

Autoritratto

F ervore e vigore nel canto
I stintivo e illuminato dall’Alto.
L a sua voce è popolare
I strione a "braccio" naturale.
P ittoriche e colorate parole,
P er l’amato G.Sasso tante prose,
O r dunque, suo "Cantore"

C on inni alla vita e all’amore.
R esta incantato chi ha
U dito e incrociato il suo passo:
D eclama con passione sviscerata
E spressiva e mimata,
L ’amore per la sua Terra
E la Fede per la Vetta.

Filippo Crudele
( L’Aquila, 18-11-2008 )

I miei passi

Fanciullo,
ho educato
i miei passi
sui monti di casa.
Audaci crescendo,
su monti rocciosi,
più alti e lontani.
Tanti scarponi
e nuovi orizzonti,
per renderli
più abili e saggi.
Si faranno lenti,
pesanti e stanchi,
ma sempre legati
a quelli incerti
e spensierati,
vegliati dai miei cari.


Filippo Crudele
( L’Aquila, 7-9-2008 )

I miei versi

Nei verbi
ho trovato:
pastelli,
pennelli
e scalpelli,
per dare forma,
colore
e valore
alle parole.
Semi latenti,
innaffiati
dall’amore
e dal dolore.
Oggi,
germogli
e fiori
nel cuore.


Filippo Crudele
( L’Aquila, 8-4-2008 )

Le mie sculture

Le "sculture"
più nobili e belle,
che rendo visibili
dall’invisibile,
sono quelle alle quali
non reco violenze.
Ad altre,
soltanto lievi carezze.


Filippo Crudele
( L’Aquila, 21-10-2008 )

 
       
  Andrea Crudele, figlio di Filippo, durante la discesa dal Corno Piccolo lungo la Via Normale ovest, vicino ad un ometto di pietra (26763 bytes)
Andrea Crudele, figlio di Filippo, durante la discesa dal
Corno Piccolo lungo la Via Normale ovest, mentre transita
vicino ad un ometto di pietra
 

Ometto di pietra

Sui sentieri dei monti,
incontri l’amico
più discreto e sincero.
Un sasso per lui
è il pensiero più bello:
nasce e cresce di quello.
Lo difende
e lotta col vento,
per tenerlo
segreto nel tempo.

Filippo Crudele

       
 

Eterne Creature

Passo dopo passo salgo...
Intorno, tutto è un incanto.
E nell’assoluto silenzio,
ascolto melodie di pietre,
che mi parlano e cantano.
Ci conosciamo e parliamo
lo stesso linguaggio...
Non pietre mute,
ma eterne Creature!

Filippo Crudele

(L’Aquila, 01.12.2008)

Filippo Crudele seduto sui sassi della cima del Monte Bolza (39693 bytes)
Filippo Crudele seduto sui sassi sulla cima del Monte
Bolza con, sullo sfondo, l’altopiano di Campo Imperatore
e una parte dei monti del gruppo del Gran Sasso
 
         
  Il presepe, costruito con sculture di Filippo, posto nella Pineta di San Giuliano (AQ) (32002 bytes)
Il bel presepe, costruito con sculture di Filippo, posto
tra ceppi e rocce nella Pineta di San Giuliano (AQ),
bruciata il 9 agosto 2007
  Filippo con un’altro suo presepe posto tra ceppi bruciati nella Pineta di San Giuliano (AQ) (40092 bytes)
Filippo Crudele con un altro suo presepe, posto
tra ceppi bruciati nella Pineta di San Giuliano (AQ),
bruciata il 9 agosto 2007
 
       
 

Pianto di ghiaccio

L’Inverno piange
freddo il suo gelo.
"San Giuliano"
era splendido,
adesso è devastato
e desolato.
Un pino carbonizzato,
"Cuore Aquilano"
piange in silenzio
con lacrime di ghiaccio,
colorate d’amaro...!

Filippo Crudele

(L’Aquila, 21.12.2008)

Ceppi bruciati della Pineta di San Giuliano (AQ) con ghiaccio (50065 bytes)
Ceppi bruciati nella Pineta di San Giuliano (AQ), con ghiaccioli colorati
 
       
 

Cima Giovanni Paolo II

Con preghiera e passo d’un Santo
hai onorato il Gran Sasso,
che insieme alla sua gente
ti è grato e ricorderà per sempre.

Sul versante Occidentale,
lo sconosciuto < Gendarme >
è felice di lasciarti la Cima,
Karol Wojtyla.

Vedetta e sentinella del viandante,
di due splendide vallate
e della tua < Chiesetta >
a San Pietro della Jenca,
con eterna stele di pietra.

Filippo Crudele



Festa della montagna e della cima Giovanni Paolo II alle Malecoste (23779 bytes)
Cima Giovanni Paolo II (inaugurata il 18-05-05), ex < Gendarme >
sulla Cresta Malecoste di Pizzo Cefalone (Gran Sasso),
in basso l’autostrada verso Assergi e L’Aquila
 
 
 

Il Centenario

E’ un sentiero lungo,
suggestivo e impegnato,
che non puoi farlo,
se non sei allenato.
Fu ideato e dedicato
al C.A.I. Aquilano
in occasione del suo Centenario.
E’ un sali-scendere continuo,
da dove comincia, fino all’arrivo.
Da Vado di Corno a Fonte Vetica
è come il cammino della vita:
amore, sacrificio, sofferenza, euforia...
ma quanta fatica.
Lo devi affrontare
con pazienza, amore e coraggio,
se vuoi arrivare sano
fino al traguardo.
Quaggiù in città !
C’è chi si arrampica sopra gli specchi,
chi vende fumo
e chi fa il quacquaracquà,
solo e soltanto
per primeggiare e galleggiare.
Su quel Sentiero non puoi bluffare,
se hai deciso di non affondare.
Non devi temere e non devi tremare,
chi ti sta a fianco,
sarà comunque orgoglioso,
di poterti capire e aiutare.

Filippo Crudele


Via del Centenario su Dorsale sud del Gran Sasso (18463 bytes)
La dorsale sud-est della catena del Gran Sasso, vista dai
pressi del laghetto Pietranzoni, sulla quale è stato costruito il
< Sentiero del Centenario >

In una cascata nella Valle del Fosso dell’Acero, nella Laga in Abruzzo (19723 bytes)
In una cascata nella Valle del Fosso dell’Acero, nella Laga
 
Una cascata nella Valle del Fosso dell’Acero, nella Laga in Abruzzo (50754 bytes)
Una delle tante cascate nella Valle del Fosso dell’Acero,
tra i monti della Laga, salendo verso le 100 Fonti e
il Monte Gorzano, partendo da Cesacastina
 

Cascata d’acqua

Quando vedo e sento
l’acqua di una cascata,
si eleva al cielo la mia anima.
Una sinfonia
che va sommessamente
e soavemente ascoltata:
dolcezza, forza ed eleganza,
mi schizza, mi bagna e rimbalza,
è la vita intorno che mi danza.

Quest’inverno
l’ho vista fredda e irrigidita,
ma non ci ho visto la morte,
ci ho visto il fascino della vita.

Le sono passato a fianco,
le sono passato sopra,
con il corpo e con le mani
l’ho accarezzata,
come si fa con la donna amata.

L’ho percossa
con i ramponi e la piccozza,
ma lei non si è offesa
e mi ha lasciato fare.
Per amore mi ha voluto aiutare.

Quando in primavera la rivedrò,
lascerò a lei l’iniziativa di accarezzarmi,
mi lascerò andare tra le sue fresche mani,
fino a bagnarmi e d’amore dissetarmi.

Filippo Crudele
  (L’Aquila, 15-01-2001)

 
 

L’Aquila me

Tante bellezze
a L’Aquila me !
Pe’ arte e numeru perfette.
Le fecetteru
aji tempi de ’na ’ote,
eranu e so’ remaste
quelle famose, de nome:
< Novantanove >.

Novantanove
so’ pure ji rintocchi
de ’na campana a mezzanotte
e ji sospiri me, tutti pe’ Ti !

Quanno te lasso,
po’ torno e te revedo,
quiju battocchiu
che mme batte ’n pettu,
me fa capì, me fa capì...
che vojio bbene, solu a Ti !

Filippo Crudele

 

L’Aquila mia

Tante bellezze
a L’Aquila mia !
Per arte e numero perfette.
Furono fatte
ai tempi di una volta,
erano e sono rimaste
quelle famose... di nome:
< Novantanove >.

Novantanove
sono pure i rintocchi
di una campana a mezzanotte
e i sospiri miei, tutti per Te !

Quando ti lascio,
poi torno e ti rivedo,
questo < battocchio >
che mi batte in petto,
mi fa capire, mi fa capire...
che voglio bene, solo a Te !

Filippo Crudele

 
 
  La fontana delle 99 cannelle a L’Aquila (28904 bytes)
La famosa fontana delle < 99 Cannelle > a L’Aquila
  La chiesa di Collemaggio a L’Aquila (22064 bytes)
La Chiesa di < Collemaggio > a L’Aquila
 
 
 

Ruminante

Bruco, ingoio e rumino
bocconi dolci e amari.
Macerati nel ventre
e con saliva
diventano poesia.

Filippo Crudele

(21 ottobre 2008)

 
  Una mucca tra i cardi al Gran Sasso (26523 bytes)
Una mucca pascola tra i cardi al Gran Sasso
  Una mucca si rinfresca nel laghetto Pietranzoni a Campo Imperatore (18490 bytes)


 



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