Schianto sotto il traforo, scatta l’inchiesta

 Scatta l’inchiesta sull’incidente stradale mortale sotto il traforo del Gran Sasso. Un tamponamento che è costato la vita alla 82enne Antonietta Eusani, di Prata D’Ansidonia,mentre la figlia Annarosa e un’amica straniera che era con loro in macchina, hanno riportato ferite lievi. Stesso discorso per l’avezzanese D.C., di 50 anni, il quale era alla guida della Bmw che ha tamponato l’Opel Corsa facendola ribaltare. Il Pm ha disposto l’autopsia e ora al 50enne avezzanese, che ha detto di non avere visto l’auto che era davanti a lui, arriverà un avviso di garanzia tecnico per omicidio colposo. Le indagini sono svolte dalla sottosezione della stradale. L’anziana, che stava tornando a casa da Ancarano (Teramo), era nel sedile di dietro ed è morta subito. La donna, estratta dalle lamiere dal personale del 118 e dai vigili del fuoco, è stata soccorsa subito ma purtroppo è deceduta poco dopo. La galleria è stata immediatamente chiusa al traffico e le pattuglie della polizia stradale hanno provveduto far defluire il traffico bloccato in coda. Contestualmente è scattato il «Piano di gestione» dell'evento emergenziale, con il coinvolgimento di tutti i sistemi di soccorso. Per i veicoli diretti verso Roma è stata subito disposta l'uscita obbligatoria allo svincolo di Colledara, con rientro in autostrada A 24 allo svincolo di Assergi. Pochi minuti prima della mezzanotte, 3 ore dopo l’incidente, è stato ripristinato il normale regime di circolazione. Comunque il panico c’è stato per decine di persone nelle auto rimaste ferme; soprattutto dopo che inizialmente per il deflusso erano state date diverse disposizioni poi modificate. Per fortuna la temperatura nel traforo era accettabile. Strada dei Parchi, in una nota, «raccomanda agli automobilisti in viaggio sulle autostrade, particolarmente in questi giorni di esodo, di mettersi alla guida in perfette condizioni psicofisiche, di rispettare limiti di velocità e distanze di sicurezza e, in caso di viaggi lunghi, di concedersi le soste necessarie al recupero delle energie». La vittima era molto nota in paese. «Persona assai attiva», racconta l’ex sindaco, Francesco Di Marco, «che sembrava molto più giovane della sua età. Era sempre impegnata nelle varie manifestazioni che si organizzavano a Prata. La sua vita non fu facile in quanto perse il marito da giovane visto che morì, in Belgio, dove faceva il minatore, poco dopo la tragedia di Marcinelle del 1956. Siamo addolorati».
- da Il Centro -


 



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