Scontro in volo tra due caccia: dispersi i quattro militari a bordo

 Sono dispersi i quattro militari a bordo dei due Tornado dell’Aeronautica Militare che si sono scontrati in volo sopra Ascoli Piceno: i quattro, secondo quanto confermano fonti militari, si sarebbero lanciati. Al momento, oltre alla squadra di esperti partita per rintracciare l’equipaggio, vigili del fuoco e Forestale sono al lavoro per contenere gli incendi provocati dall’esplosione. «Un dramma sconvolgente» è il primo commento del sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli: «Dobbiamo anche riconoscere che le conseguenze potevano essere davvero apocalittiche per il nostro territorio. Una questione di secondi e tutti avremmo rischiato il peggio» racconta. Il boato causato dall’impatto tra i due aerei, racconta il sindaco, è stato sentito fino a 25 km di distanza: «Le fiamme sono state pressoché domate grazie all’intervento dei soccorritori. Ora continuano le ricerche dei quattro piloti dispersi grazie all’intervento diretto dell’Aeronautica militare». I due Tornado provenivano dalla base di Ghedi (Brescia) e dopo il volo d’addestramento sarebbero dovuti rientrare alla base: secondo alcuni testimoni volavano basso e si sarebbero scontrati sopra Ascoli Piceno, nella zona tra le frazioni di Olibra Incinesca e Venarotta. «Il nostro obiettivo è fare chiarezza» afferma l’Aeronautica Militare sottolineando che «è stata aperta un’indagine ed un team di esperti sta andando sul punto dell’incidente», ma la prima preoccupazione «è trovare gli equipaggi». A bordo c’erano due piloti e due navigatori: diversi elicotteri dell’Aeronautica sono decollati per le ricerche e l’arma conferma che alla centrale operativa è arrivato il segnale radio che conferma l’attivazione del sistema di espulsione dei seggiolini. «Fortunatamente - ribadiscono all’Aeronautica - i velivoli non hanno causato danni a terra. Ora la nostra prima preoccupazione è trovare i piloti».  Sul luogo stanno intervenendo i carabinieri e i vigili del fuoco per contenere l’incendio provocato dall’esplosione. Nello scontro in volo fra i due jet, i frammenti infuocati sono precipitati nei boschi della zona (fino a Valle Castellana, in territorio teramano), causando cinque focolai di incendio, uno anche in prossimità delle case di frazione Casa Murana: tre i Comuni interessati dalle fiamme, Ascoli, Roccafluvione e Venarotta. Le fiamme non minacciano le case, ma si sono sviluppate in zone particolarmente impervie e possono essere domate solo per via area. Oltre ai vigili del fuoco, per contenere le fiamme sono all’opera anche una decina di unità della Forestale di Ascoli, impegnati nelle frazioni di Casamurana e Poggia in Su.  «Abbiamo sentito un fortissimo boato e quando abbiamo alzato gli occhi al cielo abbiamo visto dei pezzi di aereo che cadevano» racconta un testimone che vive a Roccafluvione. «Qui in paese tremava tutto - racconta - poi sono divampate sulle colline le fiamme che sono ancora in corso. Ora i vigili del fuoco sono al lavoro per domare gli incendi ma la zona è impervia».  La colonna di fumo provocata dall’incidente, secondo i testimoni, è visibile a chilometri di distanza: «Mio fratello è in vacanza sul Monte Piselli (1.814 metri slm, a 20 km da Ascoli, ndr) - racconta uno di loro - e mi ha telefonato. Io avevo solo sentito un boato». Secondo gli stessi testimoni, i due velivoli provenivano da due direzioni. L’impatto ha provocato la caduta di frammenti di aereo e di detriti incendiari «come coriandoli» raccontano nella frazione di Casa Murana, la più vicina al luogo dell’incidente. I frammenti si sono sparsi su un fronte boschivo di vari chilometri. La zona è sorvolata da vari mezzi aerei: elicotteri militari, Canadair dei vigili del fuoco, velivoli della protezione civile.

 



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