Gran Sasso «Serve confronto pubblico»

«Non un semplice tavolo tecnico-politico, da riunire nel chiuso di qualche stanza del Comune, ma un workshop pubblico per lo sviluppo ecologico della montagna aquilana, una grande occasione di informazione, confronto pubblico e dialogo». Non si è fatta attendere la replica dell’ecologo Bruno Petriccione alle dichiarazioni dell’assessore Lelio De Santis sul futuro del Gran Sasso. «Se l’amministrazione dell’Aquila avrà la dignità e la responsabilità di promuovere un’iniziativa di questo genere» dice Petriccione «si potrà aprire una nuova stagione di dialogo e collaborazione tra tutte le forze vive dell’area. In alternativa, potrebbe organizzare un tale workshop quell’Ente Parco che sta assumendo proprio in questi giorni una sofferta decisione sull’autorizzazione al progetto della nuova seggiovia di Fontari». Insomma, il dibattito continua e Petriccione conferma il suo no non solo alla nuova seggiovia delle Fontari, ma anche all’intero piano di sviluppo e valorizzazione dell’area aquilana, conosciuto come “piano Letta”, nel parco regionale Sirente Velino e in quello nazionale del Gran Sasso «che prevede ingenti investimenti nel settore degli impianti e delle infrastrutture sciistiche, con gravissimi danni all’ambiente del territorio compreso in un parco nazionale, un parco regionale, due zone di protezione speciale e vari siti di importanza comunitaria. Si tratta di progetti chiaramente insostenibili sul piano ecologico, in grado di produrre non solo danni paesaggistici ed ambientali irreversibili, ma disastrosi anche su quello economico, considerato che la permanenza del manto nevoso alle quote considerate è sempre più breve e la stagione turistica a questa legata è comunque molto ridotta nel tempo». Tali posizioni sono sostenute, secondo Petriccione, dal Coordinamento EmergenzAmbiente Abruzzo, dal Movimento Cinque Stelle e da Rifondazione Comunista Abruzzo. Petriccione sottolinea inoltre che «l’attuale situazione di stallo è causata innanzitutto dall’incapacità dell’amministrazione comunale di compiere scelte giuridicamente fondate secondo regole di democrazia e trasparenza».
 



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