Il sindaco di Castel del Monte scrive al presidente della Repubblica

Il sindaco di Castel del Monte Luciano Mucciante ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ad altre autorità istituzionali (nazionali e locali) per denunciare una serie di problematiche irrisolte. Il sindaco annuncia che senza interventi risolutivi sarà costretto a dare le dimissioni. «All’interno del nostro territorio montano» scrive il sindaco Mucciante nella lettera «in un’area denominata “piccolo Tibet”, ove per anni hanno pascolato e fatto la transumanza migliaia di greggi, fonte di ispirazione poetica e di ricchezza delle popolazioni locali, oggi, dopo il quasi totale abbandono dell’attività di zootecnia, con il conseguente spopolamento delle medesime aree interne, ulteriormente aggravato dagli eventi sismici del 2009, questa Amministrazione, che cerca costantemente di affiancare i pochi residenti e volenterosi per invogliarli a restare nel proprio paese investendo in attività agricole e commerciali, si trova a dover combattere con cavilli che nulla hanno a che vedere con le realtà di sviluppo locale e con il rispetto delle regole. Da diversi anni l’Amministrazione, che rappresento, ha cercato di pianificare – con l’Ente Parco del Gran Sasso e le istituzioni preposte in modo da creare uno sviluppo sostenibile ad un’area antropizzata e protetta – la realizzazione di aree verdi da destinare a parcheggio. La soluzione trovata, dopo numerose trattative ed accorgimenti imposti dall’Ente Parco, ha tuttavia lasciato strascichi “forse giudiziari”, nonostante la congruità dell’opera sino ad oggi realizzata con quella approvata. A seguito della autorizzazione conclusiva per la realizzazione di parcheggi comunali mi sono adoperato per eseguire le opere, subito dopo l’innevamento invernale e prima della stagione estiva, per meglio consentire l’afflusso di turisti e visitatori ma, in corso di esecuzione delle opere approvate per la delimitazione dell’area destinata a parcheggi, si sono resi necessari degli accorgimenti relativi a piccole buche o avvallamenti da riempire con terriccio. Per tale ragione ho richiesto un sopralluogo congiunto tra l’ufficio tecnico Comunale e quello del Parco del Gran Sasso unitamente al Comando Stazione locale della Forestale. In esito allo stesso, solo verbalmente, gli uffici tecnici hanno concordato il riempimento delle buche senza ulteriore autorizzazione amministrativa che, tuttavia, in data primo agosto veniva regolarmente inviata con fax sia all’Ente Parco che al Comando Cfs di Castel del Monte. In data tre agosto 2014, a ridosso della 55^ rassegna ovini di Campo Imperatore, con un’affluenza di 5.000 macchine e circa 10.000 visitatori, il Comando Stazione Locale del Corpo Forestale dello Stato, senza nulla contestare all’Amministrazione, ha intimato verbalmente alla ditta esecutrice delle opere il fermo dei mezzi minacciando il sequestro dell’area (mai avvenuto). Ripetutamente e inutilmente ho contattato sia il Direttore del Parco Gran Sasso che il Comandante del Cta di Assergi, al fine di trovare una soluzione condivisa senza esito alcuno. Lo stato di fatto è che, ad oggi, l’Ente Parco non ha risposto alla nota del primo agosto e il Comando Stazione Forestale di Castel del Monte ha intimato all’Ufficio Tecnico di sospendere i lavori nonostante il mio parere negativo. Alla luce di quanto testè ricostruito, chiedo alle autorità in indirizzo se le Istituzioni, che devono aiutare ed affiancare i cittadini, possono, solo perché indossano una giacca verde, ostacolare in tal modo il rappresentante di un ente che cerca in ogni modo e, sempre nel rispetto della legalità, di adoperarsi nel mantenere i segnali di sviluppo e di ripresa che vengono dalle piccole realtà produttive e commerciali presenti sul posto. Di contro, posso affermare, senza paura di essere smentito, che il locale Comando Carabinieri di Castel del Monte con il personale presente è di ausilio, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, a tutte le problematiche della comunità che rappresento, mostrando sempre collaborazione e condivisione nella risoluzione delle problematiche. Il mio paese ha mostrato in ogni occasione ampia disponibilità con tutte le autorità (Prefettura, Questura, Polizia, Provincia ecc.), da ultimo accogliendo, in una struttura comunale, 15 giovani del Mali in questo periodo emergenziale e umanitario in ossequio alla richiesta della Prefettura. L’interrogativo che vi pongo è, come può un Sindaco di un piccolo borgo montano, che deve affrontare le problematiche di sopravvivenza della propria popolazione, impegnandosi ad aprire un asilo comunale con proprie risorse per solo 8 bambini, (al fine di evitare lo spopolamento delle coppie più giovani): 1) combattere, con ogni forza possibile, contro la decisione del Ministero delle politiche Agricole e Forestali di chiudere l’unica azienda di biodiversità montana che dà lavoro a 7 famiglie? 2) combattere, giornalmente, contro le decisioni dell’Ente Parco di ridurre gli insediamenti ovini-bovini, in quanto ritenuti pericolosi per il pascolo montano mentre, i cinghiali protetti, presenti in quantità massive, continuano nella distruzione e danneggiamento delle poche realtà agricole ancora presenti? 3) combattere contro la ripetuta chiusura della strada ad opera della Provincia per l’accesso alle piste di fondo, gestite direttamente e gratuitamente dal mio Comune? 4) combattere con l’Ente Parco che, nel 2004, ha posto la prima pietra per il Museo della Transumanza e, ad oggi, non si conosce il futuro dell’opera? 5) combattere contro l’inerzia del Parco Gran Sasso Monti della Laga che, seppur con un finanziamento concordato, per la sistemazione della strada che conduce all’azienda Utb (del Corpo Forestale dello Stato) ed al cennato museo della transumanza, ancora ad oggi non ha presentato il progetto per la sua realizzazione? 6) come posso agire in tutto questo senza essere impallinato? Capirete la mia desolazione e sconforto per le vicende narrate, che mi portano a considerare seriamente l’abbandono della mia carica istituzionale, con sommo dispiacere per chi ha creduto e mi ha dato fiducia in questi 10 anni».


 



Condividi

    



Commenta L'Articolo