L'amante si era gettata dal ponte dell'autostrada, scagionato dall'omissione di soccorso

A scagionarlo sono state le testimonianze del conducente di una macchina e di alcuni operai addetti alla manutenzione. Per questo «l’appello è fondato e deve essere accolto». La vicenda è quella accaduta a fine dicembre 2007 e che vedeva imputato con l’accusa di omissione di soccorso A.L., 64 anni, di Cineto Romano, che, in primo grado, era stato condannato a mille euro di multa. L’uomo era accusato di non aver prestato aiuto a una donna (con la quale all’epoca intratteneva una relazione extraconiugale) che viaggiava con lui, la quale, dopo aver simulato un malore per far fermare l’auto e aperto lo sportello, si era gettata dal ponte dell’A24 nel tratto L’Aquila Est-L’Aquila Ovest riportando gravi lesioni. Secondo l’accusa, l’uomo si sarebbe rimesso subito in marcia senza curarsi di quello che poteva essere accaduto alla donna, ma la Corte di Appello lo ha assolto con formula piena.
A scagionare l’appellante (assistito dall’avvocato aquilano Francesca Bafile), il conducente del mezzo che inizialmente seguiva l’auto sulla quale viaggiava la coppia. Il testimone ha raccontato ai giudici di aver visto l’auto fermarsi e la donna scendere e di aver visto la stessa (in fase di sorpasso) sedersi sulla barriera e poi sparire dalla sua vista e ancora di aver visto dallo specchietto retrovisore, l’uomo scendere dalla macchina avvicinarsi alla barriera e il sopraggiungere di un altro autoveicolo che si fermava. A bordo due operai addetti alla manutenzione i quali hanno riferito che l’imputato dopo aver detto che la donna «si era buttata di sotto», aveva chiesto «il 118 lo chiamate voi o lo chiamo io?», allontanandosi solo dopo aver appreso che avrebbero chiamato i soccorsi. «Tale ricostruzione – affermano nel dispositivo i giudici della Corte di Appello – che riscontra la versione resa dall’imputato in sede di esame dibattimentale, consente di escludere il dolo quale necessario elemento soggettivo del reato contestato». Di qui la decisione assolutoria per l’imputato. L’incidente ebbe un certo clamore in città in quanto qualche giorno prima il figlio minore della donna era stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni dopo essere caduto dalla finestra della loro abitazione. Madre e figlio oggi stanno bene.


 



Condividi

    



Commenta L'Articolo