SCIAME DI API NEL CENTRO STORICO DI ASSERGI

Uno sciame di api, contenente all'incirca 50.000 insetti destinati a soccombere nel corso dell'inverno, considerato il luogo e le basse temperature, è stato recuperato nel centro storico di Assergi in un vicolo del quartiere “Cimosca”. Ad attivarsi per il recupero di questi insetti, fondamentali per l'impollinazione e produttori di miele propoli e pappa reale, è stato Domenico Esposito (Mimmo) con la collaborazione di Mario Morosini. Una signora residente all'ultimo piano ha cercato aiuto per rimuovere uno sciame che si era posizionato sotto il proprio balcone, all’ultimo piano dell’edificio. Nelle vicinanze abitano anche le famiglie di Enrico Sabatini e Gianfranco Masciocco. Nel periodo della fioritura – ci ha spiegato Esposito - puo' accadere che, se lo sciame è troppo numeroso, prima della nascita della nuova ape regina quella vecchia decida di andare altrove portandosi via meta' delle api. Lo sciame puo' arrivare fino a 4 chilometri di distanza dall'alveare originario. Per recuperare lo sciame è stato posizionata un’arnia vicino allo sciame (L’operazione è stata complicata dal lavoro in altezza), sono stati tagliati i favi e con appositi telai sono stati inseriti nell’arnia. Nei giorni scorsi era stato recuperato un altro sciame all’esterno degli uffici dei Laboratori del Gran Sasso. Sono state le prime temperature estive a scatenare il boom di sciami. Il recupero di uno sciame è un’attività di pubblica utilità, che richiede competenza e molta professionalità. Le api sono animali protetti quindi non è possibile ucciderle con insetticidi: la raccolta dell’apicoltore è dunque l’unica operazione possibile.


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