VISITATORI ILLUSTRI AI LABORATORI NAZIONALI DEL GRAN SASSO

In questi giorni illustri ospiti hanno visitato le strutture sotterranee dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso.

Lunedì 1 Settembre i LNGS hanno ospitato il Capo del Dipartimento per l’Università e per la Ricerca Marco Mancini ed il Presidente dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), Stefano Fantoni.
Martedì 2 Settembre è stata la volta del Viceministro della ricerca dell’Argentina, Alejandro Ceccato, e del presidente dell’INGV - Istituto Nazionale di GeoFisica e Vulcanologia - Stefano Gresta.

Gli ospiti, che sono stati accolti dal presidente dell’INFN Fernando Ferroni, dal vicepresidente, Antonio Masiero, e dal direttore dei laboratori Stefano Ragazzi, hanno mostrato di apprezzare il livello della ricerca degli scienziati italiani e delle altre nazioni del mondo, che utilizzano le peculiarità dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso protetti da uno spessore di roccia di circa 1400m.

Tali visite hanno caratterizzato la prima settimana di Settembre, che si chiuderà, il prossimo Venerdì 5 Settembre, con un doppio evento, organizzato e programmato sia presso i Laboratori del Gran Sasso sia presso il Gran Sasso Science Institute.

Infatti, i recenti risultati dai neutrini rivelati da Borexino nei Laboratori sotterranei del Gran Sasso dell’INFN, saranno illustrati agli “addetti ai lavori” nel corso dell’intera mattinata del 5 Settembre, presso l’aula Majorana dei LNGS. Inoltre, proprio per la rilevanza scientifica dei dati ottenuti, come testimoniato anche dalla recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature, è stata organizzata una conferenza pubblica, a carattere più divulgativo, conferenza che si terrà Venerdì 5 settembre alle ore 18.00, presso l’auditorium del Gran Sasso Science Institute (GSSI), in viale Francesco Crispi 7, all’Aquila.

Borexino è riuscito a misurare in tempo reale l’energia del Sole, rilevando i neutrini prodotti da reazioni nucleari all’interno della massa solare: è la prima volta che si raggiunge un risultato del genere nella storia dell’indagine scientifica sulla stella a noi vicina.

I neutrini, infatti, impiegano solamente pochi secondi a uscire dalla nostra stella e otto minuti per arrivare fino a noi. Le precedenti misure dell’energia solare, invece, erano sempre state realizzate sulle radiazioni (fotoni) che attualmente illuminano e scaldano la Terra e che si riferiscono alle stesse reazioni nucleari, ma avvenute centomila anni fa: è questo, infatti, il tempo che i fotoni mediamente impiegano per attraversare la densa materia della massa solare e raggiungere la sua superficie. Il confronto fra la misura dei neutrini pubblicata da Borexino e le precedenti misure riguardanti l’emissione di energia raggiante dal Sole ha mostrato che l’attività solare non è cambiata negli ultimi centomila anni.


 



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