Beatrice Cenci ed Assergi

- di Sante Acitelli - L’11 settembre è una data triste e questo lo sappiamo tutti ma è anche la data dove, si dice, compare ed aleggia il fantasma di Beatrice Cenci sopra il ponte di Castel Sant’Angelo a Roma; e questo, forse, non lo sanno tutti.

Ancora di meno sono coloro che sanno come Assergi sia stato un feudo della famiglia Cenci!

Ho cercato a lungo sia nel web sia in libreria ma poco o nulla è stato scritto sul legame che unisce, Francesco Cenci prima e Beatrice Cenci dopo, questi due personaggi entrati nella leggenda oltre chè nella storia con questo piccolo paese del Gran Sasso.

Innanzitutto è da sottolineare la "stranezza" del possedimento in quanto Assergi era nel territorio del regno delle Due Sicilie e non nello Stato della Chiesa; sarebbe quindi interessante conoscere come una famiglia "storicamente" romana fosse venuta in possesso di un feudo al di fuori dello Stato nel quale soggiornava.

Ma veniamo alla ricostruzione che sono riuscito a fare!

La cronaca dell’epoca ci mostra un Francesco Cenci sordido e crudele, ma invece altre testimonianze storiche lo descrivono come un signore illuminato, un feudatario aperto e comprensivo, per cui Assergi fu governata con saggezza e liberalità. Lo testimonia il fatto che la servitù della famiglia Cenci fu composta da molti assergesi, il più noto dei quali fu tal Santi de Pompa, un uomo di fiducia di Francesco Cenci tanto da affidargli la "custodia" di Beatrice e della moglie Lucrezia Petroni nella rocca oggi denominata Rocca Cenci a Petrella Salto; un servitore che sapeva della "storia" tra Beatrice ed Olimpio Calvetti, il castellano dei Colonna che avevano ceduto la Rocca a Francesco Cenci.

Non ho trovato notizie certe circa una pemanenza di Beatice ad Assergi ma, sicuramente, Francesco Cenci fece moltissimo per Assergi; prova ne è la costruzione della chiesa di S. Maria in Valle con annesso ospedale, cosa certamente encomiabile per l’assistenza ad una popolazione spesso isolata dalla neve, con quel clima e quando ancora L’Aquila non aveva assunto l’importanza che avrebbe avuto successivamente.

Nel ’600 in Assergi ai Cenci subentra la famiglia romana dei duchi Caffarelli. La loro prima grande opera è il convento francescano attiguo alla chiesa di Santa Maria in Valle, che è il convento dove ora ha sede il Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga. Nel libro "Assergi e S. Franco" Don Demetrio Gianfrancesco termina con la descrizione dell’abbattimento della chiesa, descrizione particolarmente drammatica perché questo abbattimento era stato percepito dalla popolazione come una violenza inammissibile. Tuttavia malgrado la resistenza vivacissima, la chiesa e l’ospedale furono abbattuti mentre l’attuale edificio sede del Parco Nazionale fu variamente alterato. Oltre che dal libro di don Demetrio ho raccolto le testimonianze dei "vecchi" del paese che ricordano la tensione durante i lavori, i tentativi di incendio ai macchinari per la demolizione, le aggressioni verso gli operai ed i tecnici.

Alla fine si giunse ad un compromesso, compromesso ancora visibile sulla facciata della chiesa di S. Maria Assunta, nella piazza di Assergi, dove la facciata della chiesa di S. Maria in Valle fu ricostruita come entrata della navata destra della chiesa stessa.

 

Per riconoscimento intendo fornire una "bibliografia" di riferimento:

http://www.paganica.it/          

http://www.comune.petrellasalto.ri.it/       

http://www.bellappennino.net/

il libro "Assergi e San Franco" di don Demetrio Gianfrancesco

 

by Cifone


 



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