La protesta degli albergatori

Albergatori sul piede di guerra contro il Comune sulle tariffe Tari. In una nota inviata al sindaco e all’assessore alle Finanze, Lelio de Santis, la presidente di Federalberghi, Mara Quaianni, contesta al comune la mancata equiparazione delle tariffe tra civili abitazioni e attività alberghiere nonostante gli indirizzi delle leggi nazionali in tal senso. All’orizzonte, nel caso in cui l’amministrazione non dovesse fare dietrofront, c’è anche la minaccia di ricorrere al Tar contro le tariffe. La Quaianni ricorda che «la situazione degli operatori della città dell’Aquila è ulteriormente aggravata dal fatto che, oltre a pagare tariffe non equiparate, il tasso occupazionale non supera il 30% delle superfici utili pertanto un hotel di 100 stanze che occupa giornalmente 10 o 15 stanze si vede costretto a pagare tariffe annuali su 100 stanze».
Sottolineata nella nota inoltre la sofferenza del settore all’Aquila: «In questo periodo un albergo ha licenziato 4 persone, un albergo ha chiuso il ristorante, un albergo apre sporadicamente solo quando ha prenotazioni; non si è capito che siamo un’industria in cui su 100 dipendenti 62 sono addetti al turismo. Nonostante tutto nulla si fa per cercare di trovare soluzioni al problema, soluzioni che dovrebbero essere affrontate dalle istituzioni per una promozione del territorio che non decolla mettendo in primo piano problematiche come la sistemazione definitiva del Gran Sasso, patrimonio della città che continua a non essere valorizzato nonostante madre natura ce lo abbia donato».


 



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