Casette, il comitato 58 chiede la sanatoria

«comitato 58» vuole la sanatoria. Il gruppo formato dai residenti nelle case provvisorie realizzate «in proprio» nell’immediato post-sisma, si rende disponibile a collaborare con l’amministrazione comunale «analizzando le varie soluzioni di cui alcune già da noi individuate affinché si possa arrivare a un compromesso che porterebbe benefìci ai cittadini dell’Aquila e del comprensorio». È quanto si legge in una nota del comitato, che prendendo spunto dagli ultimi episodi avvenuti nel Progetto Case e nei Map, dove si sono verificati dei crolli, invita l’amministrazione ad affrontare la tematica delle «casette» con soluzioni immediate. «Il Comune ha pensato bene di istituire una squadra per dare la caccia agli abusivi delle “casette fai da te” come ama definirle il nostro sindaco, che tanto abusivi non sono visto che sono stati autorizzati a costruire da una delibera comunale, i quali a differenza del Progetto Case le norme le hanno dovute rispettare tutte, dato che erano obbligati da quanto sancito da tale delibera la quale recitava anche di una istanza di passaggio da provvisorio a definitivo nel rispetto di tutte le normative. Tutto ciò invogliava con l’inganno i cittadini che vi hanno aderito, costringendoli a un notevole esborso di denaro privato, facendoli indebitare per i prossimi anni, ma nello stesso tempo rendeva di fatto tali abitazioni adeguate con tutti i criteri urbanistici di sicurezza e di efficienza energetica, un patrimonio antisismico che non va sottovalutato. Il dubbio è che l’unico obiettivo di tale squadra di specialisti sia solo quello di fare cassa per il Comune senza tener conto che, oltre l’inganno della delibera 58, i cittadini si ritroveranno loro malgrado a dover fare i conti con la giustizia penale con l’unica colpa di aver creduto in un sindaco il quale, per non far abbandonare il territorio, li ha illusi allungando loro una mano, ma di fatto stava scaricandosi la responsabilità di assistere una consistente parte della cittadinanza». Secondo il comitato, se il Comune vuole fare cassa «invece di continuare a vessare i cittadini con multe e sanzioni perché non chiedere il loro contributo, che legittimerebbe il contenuto della 58 e porterebbe un cospicuo beneficio alle dissestate casse comunali? Potrebbe essere una soluzione».

 



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