Campo Imperatore, mucche e cavalli tranciano i cavi elettrici e rompono le reti frangivento

Un tempo c’erano le pecore. Ora, sul Gran Sasso, pascolano indisturbati soprattutto mucche e cavalli. E lo fanno anche nell’area della stazione sciistica di Campo Imperatore. Ogni anno, prima della partenza della stagione bianca, su impianti e piste si contano i danni. Cavi e contatori elettrici danneggiati, per non parlare delle reti frangivento rotte. Per evitarli, basterebbe recintare gli spazi, secondo il direttore della stazione Marco Cordeschi. Ma la richiesta, inviata al Centro turistico Gran Sasso, finora è rimasta inascoltata. E quest’anno il conto è salato: «Abbiamo appena effettuato dei sopralluoghi», spiega Cordeschi, «e con i capiservizio della stazione abbiamo conteggiato almeno 12/13mila euro di danni, imputabili al transito e allo stazionamento di mucche e cavalli, che tranciano i cavi elettrici e rompono contatori e reti frangivento. Il problema è noto. Prima a Campo Imperatore c’era il pascolo ovino, visto che la pastorizia è stata la principale fonte di ricchezza del territorio per secoli. Adesso è stato sostituito in larga parte dal pascolo bovino: gli animali non sono controllati, come avveniva coi pastori, e vengono lasciati allo stato brado per settimane. Sono liberi di muoversi anche nella zona degli impianti e delle piste, che dovrebbe invece essere recintata. Sporcano e fanno danni. E poi ci tocca correre ai ripari e far fronte alle spese impreviste». Intanto, la preparazione alla stagione invernale passa anche attraverso la prevendita degli abbonamenti, che quest’anno è partita in netto anticipo, già dal mese di agosto. Con buoni risultati. «La prevendita estiva è andata bene», aggiunge Cordeschi, «visto che sono state già vendute 345 stagionali per Campo Imperatore e 45 per lo sky-pass dei Parchi, che permette di sciare anche a Campo Felice e Ovindoli. Di solito, arriviamo a circa 800/900 abbonamenti totali, con il clou delle vendite nel mese di novembre, quando ci sono le prime precipitazioni nevose. Non sono andati male, nonostante l’estate ballerina, anche gli incassi estivi per i passaggi sulla funivia, che si sono attestati sui 140mila euro. E l’incasso invernale è stato certamente il migliore degli ultimi 7/8 anni. Non sono cifre altissime», sottolinea Cordeschi, «ma vanno inquadrate nel contesto di quello che attualmente può offrire il Gran Sasso». Il piano di rilancio della montagna aquilana non riesce a decollare ed è ferma la gara per l’appalto della nuova seggiovia delle Fontari, dopo lo stop degli ambientalisti e le due osservazioni avanzate al progetto. Per quanto riguarda le strutture ricettive, sono in dirittura d’arrivo i lavori di ristrutturazione dell’ostello e devono iniziare quelli all’albergo di Campo Imperatore. A Fonte Cerreto si sta preparando il bando per l’hotel Cristallo. In vista c’è anche il trasferimento di alcuni dipendenti del Ctgs, dove la pianta organica è sovradimensionata: potrebbero essere dirottati alla Gran Sasso Acqua.


- da Il Centro -



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