Letto, pasti, servizi e una paga di 35 euro al giorno per i rifugiati arrivati a L'Aquila

Ci sono i pasti, il letto, la biancheria, ma anche la «paghetta» e una ricarica telefonica tra i servizi che verranno assicurati ai 72 immigrati, tutti uomini, giunti nell’Aquilano e provenienti dai centri di accoglienza di Lampedusa. A fissare i criteri e gli standard con cui dovranno essere ospitati è un avviso pubblicato dalla prefettura, modellato sulle direttive del ministero dell’Interno. Il documento contiene la gamma dei servizi da assicurare e il costo massimo a persona, 35 euro al giorno, da piallare al ribasso proprio come una gara d’appalto, come spiega il vice prefetto vicario, Giuseppe Guetta: «In un primo momento, lo scorso marzo, quando c’è stata la prima affluenza, 38 migranti sono stati assegnati all’Aquila e ospitati in varie strutture. Successivamente il Ministero ha invitato le prefetture a pubblicare appositi bandi per seguire le regole dell’evidenza pubblica». Partendo da 10 manifestazioni di interesse, la procedura ha visto la partecipazione di 7 enti e associazioni, 6 dei quali sono finiti nella graduatoria che sarà pubblicata a giorni. «Per le associazioni c’è un piccolo margine di guadagno a persona a seconda delle scelte che verranno fatte, lasciamo libertà di impresa e di associazione - conferma Guetta - ma chiaramente ci saranno controlli sulla qualità dei servizi. Si tratta peraltro di associazioni note sulle quali non nutriamo alcun dubbio».
Tra i servizi richiesti ci sono: vitto rispettoso dei princìpi e abitudini alimentari, alloggio, gestione amministrativa, mediazione linguistica, assistenza alla richiesta di protezione internazionale, pulizia, fornitura di biancheria e abbigliamento, prodotti per l’igiene personale e poi appunto, 2,50 euro al giorno di «pocket money» nonché 15 euro di ricarica telefonica all’ingresso. Da bando i servizi dovranno essere assicurati fino al 31 dicembre con un’eventuale proroga per il 2015.


 



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