Università del volo in a L'Aquila Primi passi del progetto Obiettivo 2000 allievi

Il volo dell’elicottero ultraleggero, ideato da Giorgio Zecca e realizzato a Preturo dalla ditta di Davide Zecca, ha dato il via ieri alla presentazione dell’Università & Volo S.p.a. Alla conferenza, che si è tenuta all’ex Reiss Romoli, si sono dati appuntamento curiosi e appassionati del settore, ma le grandi assenti sono risultate le istituzioni. Il progetto, ambizioso e complesso, soprattutto da realizzare in una città come L’Aquila, è stato presentato dall’ideatore Alfredo D’Urbano, presidente Università e Volo, assieme a Roberto Petacco, direttore amministrativo, Giuseppe Feliciotti, direttore commerciale, Adriana Quattrino, presidente della Philanthropy trust e Olga Dobosh, segretaria della scuola di volo. L’investimento, totalmente privato, si attesta tra i 250 e i 280 milioni complessivi. A tratti «visionario», come sostenuto dai suoi stessi collaboratori, l’aquilano D’Urbano ha spiegato che l’Università del volo verrà realizzata nel capoluogo abruzzese per una mera questione sentimentale. «L’idea è stata sviluppata in otto anni di lavoro» ha esordito «noi dal primo gennaio saremo in grado di partire con il progetto di respiro internazionale. La Reiss Romoli sarà la sede della direzione generale dell’Università che è proiettata nella formazione verso il futuro. Sarà l’unico polo innovativo europeo il cui unico concorrente sarà un polo americano. Abbiamo chiesto alle istituzioni locali a titolo oneroso la caserma Rossi che è stata dismessa, la concessione di una scuola al centro della città e l’aeroporto di Preturo, che sarà la base». D’Urbano, intenzionato ad acquisire la collaborazione di tutta la città, si è poi soffermato sulle risorse economiche. «I capitali sono esclusivamente privati» ha spiegato «l’obiettivo è formare duemila allievi provenienti dal Bacino del Mediterraneo, dall’Est Europa, dall’Est del globo e dall’Emisfero Orientale della terra. Si rende finanziabile attraverso il canale del Project financing, che si autoalimenta con gli allievi restituendo il finanziamento in sette anni, tramite una serie di fondi etici a fondo perduto concessi da vari Paesi e attraverso l’identificazione di un progetto strategico a livello europeo, finanziato dall’Europa all’80% a fondo perduto». Dall’università usciranno allievi piloti, tecnici, assistenti di volo, hostess e steward. In cinque anni il pilota conseguirà la laurea, mentre in tre sarà formato, ma senza laurea.

- da Il Centro -
 



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