Segnalato da Pasquale Corriere, in Comune scoppia il caso Usi civici

 In Comune ora scoppia il caso Usi civici. A scatenare un vero e proprio putiferio è stato l’ex consigliere comunale Pasquale Corriere che in una lettera di qualche giorno fa segnalava al sindaco che negli anni l’amministrazione municipale aveva vinto diverse cause demaniali (si tratta di vasti territori tornati di proprietà del Comune dell’Aquila) ma nessuno si è preoccupato di renderle esecutive riscuotendo canoni di affitto o altro. Si tratterebbe di milioni di euro mai entrati nelle casse comunali. L’ombra della Corte dei conti si sta già allungando su Palazzo di città. E allora ecco che Cialente trova come sempre il colpo di teatro. Per evitare di finire un’altra volta (dopo i canoni non riscossi del Piano Case) davanti ai giudici contabili parte in quarta e dimenticando che è da sette anni e mezzo sindaco dell’Aquila annuncia di non aver mai saputo nulla di quelle sentenze e si scaglia contro gli uffici. Sono loro, gli uffici, colpevoli di tutto e per questo ha convocato una riunione per l’otto ottobre minacciando sfracelli. Il tono della missiva è perentorio: «Tramite la lettera di Corriere ho appreso di ben quattro sentenze a favore di questa Amministrazione, di cui l'ultima emessa dieci anni fa, con la quale si riconosce la proprietà al Comune di ampie aree demaniali appartenenti ai Castelli diruti. Non capisco come sia potuto avvenire che negli anni questa amministrazione (guidata dal 2007 da lui ndr) non abbia provveduto ad attuare sentenze ormai definitive, alcune delle quali confermate anche in Cassazione. Temo che ci troviamo di fronte a grosse responsabilità politiche, sociali, certamente erariali e, probabilmente, addirittura penali (al vicesindaco Trifuoggi chiedo di inquadrare esattamente il quadro delle responsabilità).In particolare mi colpisce la vicenda del Castello Rocca delle Vene che vide nel lontanissimo 1996 (18 anni fa) la soccombenza dell'Enel. Mi chiedo infatti se l'Enel, protagonista di recenti azioni di rivalsa economica ai danni di questa Amministrazione e che giunge addirittura a negarci gli allacci per morosità, alla luce di questa sentenza non debba corrisponderci somme per acquisti o affitti. Convoco pertanto una riunione per il giorno 8 ottobre alle ore 9, alla quale inviterò anche il presidente dell' Associazione San Pietro della Ienca Pasquale Corriere che legge per conoscenza, nella quale chiedo a ciascuno di voi (assessori e dirigenti ndr) di portare tutta la documentazione in nostro possesso, nonché il piano di azione immediato da attuare. La riunione avrà infatti carattere decisivo e definitivo. Segnalo che a mio avviso, oltre agli aspetti politici che evidenziano l'assoluta inefficienza di una macchina che in vent'anni non è stata capace di attuare sentenze che fissavano l'intervento dell 'Amministrazione a 30 giorni, anche gravi problemi di magistratura contabile. Poiché mi aspetto che una delle obiezioni possa essere l'atavico problema della mancanza di personale, chiedo all' assessore Leone, alla dottoressa Coluzzi ed allo stesso vicesindaco, se non sia possibile, una volta per tutte, risolvere il problema degli usi civici, attraverso l'affidamento all'esterno, tramite gara, ad un gruppo di professionisti che nel giro massimo di un anno, completino tutte le vicende in sospeso, comprese le sclassificazioni, le affrancazioni ecc ... Ritengo che con questa azione il Comune potrebbe incassare cifre certamente superiori a qualche milione di euro».

 



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