Un’altra Cialentata

- di Sante Acitelli - Non c’è niente da fare! Uno come Cialente, se non c’era, bisognava inventarlo! E’ troppo forte! Che ha combinato stavolta? Niente di importante! Ha solo dimenticato di riscuotere milioni e milioni di euro dalle reintegre di terre demaniali civiche! I beni demaniali sono territori di proprietà collettiva e gestiti dalle amministrazioni separate, le quali provvedono ai servizi “storici” come il legnatico, la gestione dell’acqua, la raccolta ecc….. nonchè all’incasso di servitù derivate da costruzioni pubbliche o private quali centrali ENEL, Telefonia, alberghi ecc..In molti casi dove è assente l’amministrazione separata (o dove latita) è il comune stesso a gestire tali territori; ebbene pochi giorni fà, su segnalazione di Pasquale Corrieri (ex consigliere comunale) ha scoperto che il comune di L’Aquila non incassa il dovuto!!!!!! E il tutto in una città che ha un disperato bisogno di soldi! A seguire la nota del mitico Cialente che, ricordiamolo, governa la città da circa 8 anni!!!!!! E vabbè si potrà pensare è un altro esempio di scarsa effcienza pubblica (tanto ormai ci siamo abituati); si, ma dimentica anche dei debiti che sono a favore delle amministrazioni separate!!! Ad Assergi per es. è stato stilato un accordo con l’amministrazione separata che prevede l’uso del territorio demaniale da parte del comune in cambio di un canone di ben 150mila euro / anno che, ad oggi, avrebbe portato oltre un milione di euro nella casse della suddetta amministrazione! Ma come? Oltre ai crediti anche i debiti? Ecco la nota in oggetto! (a me sono uscite le lacrime ma non so se per ridere o piangere)

«Tramite la lettera di Corriere ho appreso di ben quattro sentenze a favore di questa Amministrazione, di cui l’ultima emessa dieci anni fa, con la quale si riconosce la proprietà al Comune di ampie aree demaniali appartenenti ai Castelli diruti. Non capisco come sia potuto avvenire che negli anni questa amministrazione (guidata dal 2007 da lui ndr) non abbia provveduto ad attuare sentenze ormai definitive, alcune delle quali confermate anche in Cassazione. Temo che ci troviamo di fronte a grosse responsabilità politiche, sociali, certamente erariali e, probabilmente, addirittura penali (al vicesindaco Trifuoggi chiedo di inquadrare esattamente il quadro delle responsabilità).In particolare mi colpisce la vicenda del Castello Rocca delle Vene che vide nel lontanissimo 1996 (18 anni fa) la soccombenza dell’Enel. Mi chiedo infatti se l’Enel, protagonista di recenti azioni di rivalsa economica ai danni di questa Amministrazione e che giunge addirittura a negarci gli allacci per morosità, alla luce di questa sentenza non debba corrisponderci somme per acquisti o affitti. Convoco pertanto una riunione per il giorno 8 ottobre alle ore 9, alla quale inviterò anche il presidente dell’ Associazione San Pietro della Ienca Pasquale Corriere che legge per conoscenza, nella quale chiedo a ciascuno di voi (assessori e dirigenti ndr) di portare tutta la documentazione in nostro possesso, nonché il piano di azione immediato da attuare. La riunione avrà infatti carattere decisivo e definitivo. Segnalo che a mio avviso, oltre agli aspetti politici che evidenziano l’assoluta inefficienza di una macchina che in vent’anni non è stata capace di attuare sentenze che fissavano l’intervento dell ‘Amministrazione a 30 giorni, anche gravi problemi di magistratura contabile. Poiché mi aspetto che una delle obiezioni possa essere l’atavico problema della mancanza di personale, chiedo all’ assessore Leone, alla dottoressa Coluzzi ed allo stesso vicesindaco, se non sia possibile, una volta per tutte, risolvere il problema degli usi civici, attraverso l’affidamento all’esterno, tramite gara, ad un gruppo di professionisti che nel giro massimo di un anno, completino tutte le vicende in sospeso, comprese le sclassificazioni, le affrancazioni ecc … Ritengo che con questa azione il Comune potrebbe incassare cifre certamente superiori a qualche milione di euro».
cifone



 



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