Storia dell’Aquila rugby nel libro di Capaldi «Passione ovale»

Impreziosita dalla presenza del presidente nazionale della Fir Alfredo Gavazzi l’anteprima del libro «Passione Ovale- La storia dell’Aquila rugby 1936-2014» di Ape Editore, scritto da Dante Capaldi, è stata ospitata nel museo del rugby. Già disponibile nella libreria Colacchi al costo di 15 euro, la pubblicazione verrà presentata ufficialmente alla città, ai tifosi e agli sportivi entro la fine del mese. Ad assistere all’anteprima del libro una platea di uomini di rugby che hanno contribuito a scrivere la storia dell’Aquila ovale. Circondato da colonne neroverdi quali Galileo Fattori, figlio di Tommaso, Augusto De Blasis, ex giocatore, Antonio Di Zitti, prima giocatore poi presidente, il professor Capaldi ha sottolineato come la stampa fissi il presente con il sempre. «La pubblicazione rimane negli annali e nella storia ed è stata fatta con documenti ritrovati nella memoria grazie a mio padre (l’autore si è commosso, ndc) e con le testimonianze. Dedico il libro ai miei nonni e a tutta L’Aquila sportiva». «Ho ritrovato il mio primo articolo sul rugby scritto il 24 febbraio 1961. Ho scritto 5802 articoli sul rugby», ha aggiunto. «Le radici del rugby partono da Tommaso Fattori e nel testo c’è un’intervista esclusiva mai pubblicata a Tommaso che, in un allenamento, liberò ai rugbisti il cane lupo Kid. Ringrazio Luca Fabiani, Marcello Cosenza e Renzo Menga che mi hanno aiutato nella comunicazione». Il numero uno della Federugby Alfredo Gavazzi, autore in «Passione Ovale» di un saluto, si è detto quasi di casa, all’Aquila. «Amo questa città in un modo particolare», ha spiegato. «Mi sento quasi a casa mia. Sono attaccato e vicino a questa realtà colpita da grosse difficoltà dopo il terremoto. Rivolgo il mio in bocca al lupo a questo popolo di rugby». La storia della pallaovale neroverde è raccontata in «Passione Ovale» con testimonianze, foto e aneddoti di ogni genere. La pubblicazione comprende anche una raccolta di testimonianze su Cus L’Aquila, Gran Sasso rugby e Paganica rugby. Sono intervenuti, tra gli altri, Vincenzo de Masi, presidente della Polisportiva L’Aquila rugby, Angelo Cora, Loredana Micheli, presidente della Gran Sasso rugby, Mauro Zaffiri, presidente dell’Aquila rugby Club, Fulvio Angelini. Alessia Lombardo

IL COMMENTO DI STEFANO LEONE
E’ uno dei pochi decani rimasti del giornalismo abruzzese. Uomo di sport dentro e fuori. Un giornalista si ma, soprattutto un educatore che, attraverso lo sport e l’insegnamento scolastico, ha formato generazioni di giovani. Ma lui non demorde. E perché mai dovrebbe farlo? E’ una vera e propria enciclopedia vivente; ricorda fatti e personaggi con una lucidità, meticolosità e precisione che mai personal computer riuscirebbe ad avere. Giornalista, docente scolastico prima, dirigente scolastico poi, Dante Capaldi è un’icona dello sport, ma non solo, alla quale ancora oggi si fa riferimento. Chi scrive, ha avuto la fortuna di acquisire consigli e reprimende allorquando, dismessi i panni di calciatore, mi dedicai al giornalismo, attività che è corsa parallela alla carriera di comandante pilota e che, ancora oggi dismesse “le ali”, continuo a svolgere. Con lui iniziai e da lui ebbi lezioni ed esempi. Dante Capaldi si è poi col tempo proposto scrittore. Ha narrato, nei suoi precedenti libri, la storia della formazione calcistica della città di L’Aquila con maestria e dovizia di particolari. Non poteva mancare una sua indelebile traccia sul rugby. Ed ecco che oggi, 4 ottobre 2014, proprio a L’Aquila, Dante Capaldi ha presentato il suo ultimo libro. “Passione ovale, storia dell’Aquila Rugby dal 1936 a oggi”. Ennesimo saggio di bravura narrativa, del racconto dei fatti e, non ultimo, il ricordo di indelebili personaggi che hanno segnato epoche. C'è un limite nella vita di uno sportivo, un muro che divide la normalità dall'eccellenza. Dante Capaldi ha sempre saputo cogliere l’una e l’altra sempre con reale descrizione che mai ha rasentato la piaggeria o la demagogia. Per lui, il fatto di credere intensamente in un obiettivo è una delle forze più potenti e motivazionali. In questo suo ultimo libro, ancora una volta, caso mai ce ne fosse stato bisogno, l’uomo, il cronista e il narratore si ritrovano come non mai in un osanna allo sport e alla vita vissuta.
Stefano Leone



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