Bollette del Progetto Case, i cittadini chiedono chiarezza

 Le bollette del Progetto Case continuano a dividere. Dopo le parole di rassicurazione dell’assessore Lelio De Santis è la volta della replica di Giuliano Bruno, presidente comitato «Assergi 2 Ade». «Le bollette che abbiamo ricevuto dovrebbero coprire in effetti il 75% dell’intero debito delle utenze di gas metano ed energia elettrica del periodo aprile 2013-giugno 2014, ma non c’è scritto da nessuna parte, né sulla delibera, né nella lettera che accompagna le bollette ricevute, che il restante 25% non sarà addebitato agli inquilini del Progetto Case, anzi si scrive, e l’assessore lo ribadisce, che sono bollette solo di acconto, quindi dovranno essere conguagliate. Conguagliate con che cosa se non il restante 25%? I pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria avrebbero dovuto garantire almeno il 50% dell’intero consumo. Dalle rilevazioni da noi fatte, il consumo di metano necessario a scaldare l’acqua è molto verosimilmente quantificato nel 35-40% del consumo totale di gas metano, quindi la quota di risparmio poteva essere il 17-20% e non il 10%. Ma quello che forse non si vuol capire è che 7000 metri quadri di pannelli solari installati in ogni palazzina del Progetto Case, e pagati dalla comunità, dovrebbero essere funzionanti senza se e senza ma. L’assessore scrive nella sua nota che nessuno pagherà più del dovuto; ne è proprio sicuro? Nel calcolo sui consumi di gas metano, avendo mescolato i giorni di occupazione (usati per trovare il coefficiente di costo al metro quadro per i consumi 2013-14) con le giornate termiche, (usate invece per trovare l’analogo coefficiente storico) si è commesso l’ennesimo errore che in alcuni casi già porta a pagare in questo acconto più del dovuto. Infine, vorrei porre una domanda all’assessore e all’intera giunta comunale: se nella lontana primavera del 2011, l’amministrazione avesse ottemperato alle proprie responsabilità, anche seguendo i consigli del supervisore del Progetto Case ingegner Corridore, e avesse allora iniziato a richiedere i pagamenti delle utenze agli inquilini, si potrebbe ancora ora parlare di emergenza? Siamo sì nella stessa barca, ma c’è chi rema e chi fa da passeggero», conclude il presidente del comitato «Assergi 2 Ade».

 



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