Bocciate le linee guida "interventi di ricostruzione del centro storico"

 Criteri, indirizzi e linee generali per gli interventi di ricostruzione del centro storico. Il tutto contenuto in una proposta di delibera elaborata dalla quinta commissione, ma bocciata dal consiglio dopo un lungo dibattito.
 Una seduta che si è poi chiusa, ancora una volta, per mancanza del numero legale. Saltata, quindi, la votazione sull’ordine del giorno «urgente», presentato da esponenti della maggioranza, riguardante sempre il centro storico, o meglio la corretta formazione dei piani di ripianificazione e di ricostruzione. Un ordine del giorno voluto «per ricondurre le cose su un giusto binario», è stato detto nel corso del dibattito, «anche perché la proposta di delibera della quinta commissione non è in linea con la legge 77 e con le successive ordinanze».
 Inevitabile, quindi, per la maggioranza - costretta comunque a fare i conti con qualche diserzione - la bocciatura della proposta della commissione presieduta da Lombardi. Numeri risicati, quelli del centrosinistra, tanto da non avere poi 20 consiglieri in aula (o meglio in platea, visto che la seduta si è tenuta al Ridotto del teatro) per poter votare l’ordine del giorno. Un documento, illustrato da Vincenzo Rivera, con il quale si chiede «il rispetto dell’irrinunciabile titolarità del consiglio comunale ad esprimere il proprio parere sui redigenti piani urbanistici, secondo procedure eventualmente anche più snelle rispetto a quelle previste dalla normativa. Procedure che vanno codificate, in modo condiviso, in una norma derogatoria stante lo sconfinamento operato attraverso i decreti commissariali». Un premessa necessaria per poi proporre di affidare alla commissione territorio le funzioni «di cabina di regìa ove coordinare, prevenire e comporre eventuali interferenze tra le strutture tecniche operanti sul territorio». E ancora, l’ordine del giorno ribadisce che il consiglio, nell’esercitare le sue funzioni, «si determina negativamente in ordine ad atti che causano «un vulnus alle competenze proprie degli organi di direzione politica del Comune in materia di programmazione e pianificazione». Ma per il voto bisognerà attendere la prossima seduta. Ieri mattina i lavori si erano aperti con la richiesta dell’assessore Marco Fanfani di costituire un’associazione per il 6 aprile «che veda tra i protagonisti proprio il consiglio comunale, con il compito di tenere insieme tutte le personalità artistiche. E ciò affinchè la celebrazione di questo dramma, non scemi nel banale». In quanto, poi, alle contestazioni che hanno caratterizzato il consiglio del 5 aprile scorso, il consigliere Vito Colonna ha proposto l’invio di una lettera di scuse al presidente Napolitano e al premier Berlusconi. Fanfani ha, quindi, dichiarato che «il consiglio ha il diritto e il dovere di esprimersi, perché interpreta la voce di una comunità».



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