Alberghi aperti in quota, scongiurata la chiusura, affidata la gestione dell’albergo di Mussolini

Alberghi aperti in quota per la prossima stagione sciistica. Rischio chiusura scongiurato. È stata affidata la gestione dell’albergo di Mussolini e del bar annesso, del rifugio le Fontari e del ristorante rifugio di Montecristo. L’imprenditore aquilano Paolo Pecilli fa il bis con l’affidamento per 11 mesi dell’albergo di Campo Imperatore e del rifugio le Fontari per 9 mesi. Ha gestito le strutture fino al 1° ottobre scorso fruendo di una proroga tecnica. New entry, invece per la gestione del rifugio albergo di Montecristo: a rispondere al bando è stato il giovane ristoratore aquilano Riccardo Muzi gestore in città del ristorante Lincosta. Si tratta della prima esperienza in quota per l’aquilano che curerà il ristorante Montecristo per 11 mesi. Meno di un anno è un periodo troppo breve per consentire ai nuovi gestori made in L’Aquila di effettuare lavori di miglioria o investimenti. La situazione più difficile è quella dell’albergo di Mussolini che presenta problemi di infiltrazioni d’acqua; Pecilli sarà costretto al fai da te per rendere presentabile la struttura. Entro il 1° novembre le strutture saranno tutte aperte regolarmente per dare avvio alla stagione.
Ieri Pecilli era già sul posto per effettuare qualche intervento di restyling. Il bando lampo pubblicato dal Centro turistico del Gran Sasso scadeva il 23 ottobre scorso. Il canone per l’hotel Campo Imperatore è di 16.500 euro; 9.900 euro è il fitto della struttura di Montecristo, mentre per le Fontari il canone è di 18 mila euro. Le utenze sono a carico dei gestori. A breve il Centro turistico pubblicherà anche il bando per l’hotel Cristallo chiuso da quasi un anno. Con molta probabilità sarà messa a bando solo una parte della struttura ricettiva e non il ristorante. In quota intanto i dipendenti del centro turistico stanno ultimando la fase di collaudo delle opere relative alla seggiovia delle Fontari. Quest’anno sarà utilizzato l’attuale impianto in attesa che il progetto per la nuova seggiovia venga finalmente definito. L’ipotesi progettuale per la sostituzione dell’impianto di risalita non è ancora definita in seguito alle numerose proteste da parte degli ambientalisti. La nuova proposta peraltro passerebbe troppo vicino all’orto botanico. Si è inoltre in attesa che l’ufficio Via della Regione metta nero su bianco le controdeduzioni sulle osservazioni presentate. Tutto pronto comunque per partire con la nuova stagione.


 



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