Papa Francesco: "Teoria del Big-Bang non contraddice la creazione divina"

Il creazionismo e l'evoluzionismo sono compatibili, la teoria scientifica sull'origine dell'universo e degli esseri viventi non cancella l'intervento divino, che ne è anzi la base. Papa Francesco, intervenendo alla Pontificia Accademia delle Scienze nella Casina Pio IV ai Giardini Vaticani, sottolinea che "il Big-Bang, che oggi si pone all'origine del mondo, non contraddice l'intervento creatore divino, ma lo esige. L'evoluzione nella natura non contrasta con la nozione di creazione, perché - spiega il pontefice - l'evoluzione presuppone la creazione degli esseri che si evolvono".

- da L'Huffington Post -

Avverte il Papa: "Quando leggiamo nella 'Genesi' il racconto della Creazione, rischiamo di immaginare che Dio sia stato un mago, con tanto di bacchetta magica in grado di fare tutte le cose. Ma non è così. Egli ha creato gli esseri e li ha lasciati sviluppare secondo le leggi interne che Lui ha dato ad ognuno, perché si sviluppassero, perché arrivassero alla propria pienezza. Egli ha dato l'autonomia agli esseri dell'universo al tempo stesso in cui ha assicurato loro la sua presenza continua, dando l'essere ad ogni realtà".

Così, sostiene Francesco, "la creazione è andata avanti per secoli e secoli, millenni e millenni, finché è diventata quella che conosciamo oggi, proprio perché Dio non è un demiurgo o un mago, ma il Creatore che dà l'essere a tutti gli enti. L'inizio del mondo non è opera del caos che deve a un altro la sua origine, ma deriva direttamente da un Principio Supremo che crea per amore".

Per quanto riguarda poi in particolare l'uomo, Papa Francesco osserva che "vi è un cambiamento, una novità. Quando, al sesto giorno del racconto della 'Genesi', arriva la creazione dell'uomo, Dio dà all'essere umano un'altra autonomia, un'autonomia diversa da quella della natura, che è la libertà. E dice all'uomo di dare il nome a tutte le cose e di andare avanti nel corso della storia. Lo rende responsabile della creazione, anche perché domini il Creato, perché lo sviluppi fino alla fine dei tempi".

Quindi, "lo scienziato e soprattutto lo scienziato cristiano", deve "interrogarsi sull'avvenire dell'umanità e della Terra e, da essere libero e responsabile, di concorrere a prepararlo, a preservarlo, a eliminarne i rischi dell'ambiente naturale e umano - sottolinea il Papa - Allo stesso tempo, lo scienziato dev'essere mosso dalla fiducia che la natura nasconda, nei suoi meccanismi evolutivi, potenzialità che spetta all'intelligenza e alla libertà scoprire e attuare per arrivare allo sviluppo che è nel disegno del Creatore".

Allora, spiega ancora Francesco, "per quanto limitata, l'azione dell'uomo partecipa della potenza di Dio ed è in grado di costruire un mondo adatto alla sua duplice vita corporea e spirituale; costruire un mondo umano per tutti gli esseri umani e non per un gruppo o una classe di privilegiati. Questa speranza e fiducia in Dio e nella capacità dello spirito umano sono in grado di dare al ricercatore un'energia nuova e una serenità profonda." Ma quando "l'azione dell'uomo distrugge il Creato, l'uomo prende il posto del Creatore e questo è il grave peccato contro Dio".

 



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