Presentato ad Assergi il volume di Marcello Maranella, “A contar camosci sulla Conca del Sambuco”

Assergi 22/04/2010 – In un incontro molto partecipato è stato presentato oggi pomeriggio ad Assergi, da Aldo Cosentino, Direttore Generale Protezione Natura del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Commissario Straordinario dell’Ente, Arturo Diaconale, e dall’autore Marcello Maranella, il  volume "A contar camosci sulla Conca del Sambuco", Biodiversita’ e Buone Pratiche del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga,  pubblicato dalla casa editrice Ricerche & Redazioni, con la prefazione dello stesso Direttore Generale.

Arturo Diaconale, nel ringraziare il direttore Maranella della passione con la quale lo ha assistito fin dall’inizio del suo mandato alla guida dell’Ente, proprio all’indomani del sisma dell’Aquila del 6 aprile, ha sottolineato « l’importanza di ciò che il libro promette ed indica, vale a dire le grandi opportunità insite nella relazione tra cultura e ambiente».

Significative le parole di Aldo Cosentino: «Dall’Abruzzo e dal Parco del Gran Sasso ho imparato molto…questa regione è un punto di riferimento: non c’è regione al mondo che possa vantare un’autostrada dei Parchi. Oggi, tuttavia, un rinnovato impegno deve rivolgersi verso le zone interne, affinché nascano motivazioni forti per i giovani e affinché essi scelgano di restare. I parchi – ha sottolineato – non gestiscono il territorio ma lo stimolano».

Nel discorso dell’autore, Maranella, è emerso con emozione «il senso del cambiamento di prospettiva imposto in corso d’opera dal terribile sisma del 6 aprile, ma anche lo spirito di profonda condivisione che lo legato alle sorti dell’Ente e dei suoi dipendenti. Il libro – ha sottolineato – è un omaggio a tutti loro e a quanti quotidianamente interagiscono con il Parco»

Il volume di Maranella da’ conto delle pratiche gestionali e progettuali che hanno con piu’ efficacia delineato le politiche del Parco nell’ultimo lustro. Si presenta diviso in due parti, la prima denominata “Cronache dal cratere”, la seconda parte è un excursus sulle buone pratiche che hanno permesso al Parco di guadagnarsi un posto di rilievo nel panorama nazionale delle aree protette: dalla stabilizzazione del personale precario ai grandi progetti europei di tutela, dall’opera di infrastrutturazione nei distretti alle molteplici iniziative a favore dell’economia del territorio.  



Condividi

    



Commenta L'Articolo